Europa evita per poco la recessione nel 2023. E l’Italia?

Violetta Silvestri

30/01/2024

I dati preliminari sul Pil dell’ultimo trimestre 2023 hanno mostrato che l’Europa ha evitato la recessione. Quanto è cresciuta l’Italia? Tutti i numeri, con un focus su Germania, Francia, Spagna.

Europa evita per poco la recessione nel 2023. E l’Italia?

L’Eurozona ha evitato per un soffio una recessione tecnica negli ultimi tre mesi del 2023, nonostante la contrazione in Germania e soprattutto grazie alla forte crescita in Spagna e Portogallo e a un modesto aumento in Italia: questa l’ultima fotografia delle stime sul Pil del quarto trimestre proveniente da Eurostat.

Il dato preliminare dell’ufficio statistico dell’Unione europea ha evidenziato che il Prodotto interno lordo nei 20 Paesi che condividono l’euro è rimasto invariato nel quarto trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. Il Pil è stato piatto sul trimestre precedente ed è aumentato dello 0,1% a livello annuale. Secondo la stima preliminare, l’Eurozona avrebbe registrato una crescita dello 0,5% nell’intero 2023.

I numeri si inseriscono in un contesto non drammatico per il vecchio continente, ma comunque ancora poco incoraggiante. La Germania spicca come il malato d’Europa, mentre la Francia mostra segnali di incertezza. L’Italia evita il peggiore degli scenari con una crescita, seppure lieve. Sorprese da Spagna e Portogallo.

Intanto, però, cresce il divario tra Europa e Stati Uniti, la cui economia è aumentata dello 0,8% nel quarto trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, e a un ritmo annuo del 3,3%, migliore del previsto.

In una Europa debole, l’Italia cresce (di poco) nel 2023. I dati

L’economia europea non è riuscita a espandersi alla fine del 2023, con la stagnazione che dura da più di un anno a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, del credito più costoso e del rallentamento della crescita nella potente Germania.

Il risultato sottolinea che il blocco resta sotto pressione a causa di una domanda globale incerta e delle conseguenze della crisi energetica. Non si vede una fine immediata in vista di tale rallentamento secondo gli analisti: i sondaggi nel settore privato la scorsa settimana hanno segnalato un ottavo mese di contrazione a gennaio.

Intervenendo alla riunione politica della Bce della scorsa settimana, la presidente Christine Lagarde aveva affermato di aspettarsi una stagnazione del Pil nel quarto trimestre.

Per quanto riguarda l’Italia, il Pil è aumentato dello 0,2% nel quarto trimestre, battendo le aspettative degli economisti di stagnazione grazie ai settori industriale e dei servizi. Nel 2023, l’economia è cresciuta dello 0,7%.

La crescita probabilmente rallenterà leggermente quest’anno, con la Bce che prevede che si attesterà allo 0,6%. L’impatto dei tassi di interesse elevati della Bce potrebbe mettere alla prova la resilienza del Paese, anche dopo il calo dell’inflazione, hanno scritto gli esperti su Bloomberg.

Cosa è successo nelle potenze europee: chi cresce e chi frena?

Germania. La più grande economia europea ha registrato una contrazione dello 0,3% nell’ultimo trimestre dell’anno, secondo i dati diffusi martedì. Il Paese ha sfiorato una recessione tecnica grazie a una revisione al rialzo dei dati relativi al terzo trimestre, quando l’economia si è mostrata stagnante.

La situazione potrebbe non migliorare presto. Le indagini sulle imprese hanno addirittura segnalato un leggero peggioramento del sentiment all’inizio dell’anno, e la Bundesbank ha avvertito che la produzione “stagnerà nella migliore delle ipotesi” nel primo trimestre.

Questo perché la domanda estera di beni tedeschi ha mostrato pochi segnali di ripresa, mentre i consumatori nazionali rimangono riluttanti a spendere soldi.

Secondo una proiezione dell’Istituto Ifo, il Pil dovrebbe ridursi dello 0,2% tra gennaio e marzo. “Le aziende di quasi tutti i settori economici lamentano il calo della domanda”, ha affermato il responsabile delle previsioni Timo Wollmershaeuser.

Francia. L’economia francese non è riuscita a crescere nel quarto trimestre, secondo i dati preliminari dell’agenzia statistica INSEE, in linea con le aspettative degli analisti. La seconda economia più grande della zona euro è rimasta stagnante allo 0,0% negli ultimi tre mesi dello scorso anno, dopo un terzo trimestre piatto, ha affermato l’INSEE nel suo rapporto trimestrale sul Pil.

In media, l’economia francese è cresciuta dello 0,9% nell’intero 2023, rispetto alla crescita del 2,5% nel 2022 e al 6,4% nel 2021. Non si prevede un rapido rilancio nel 2024, poiché i produttori si riprenderanno solo lentamente dopo una lunga crisi e le famiglie continueranno a sentire la pressione dell’inflazione, anche se in calo.

La prolungata fase di rallentamento rappresenta un problema per Emmanuel Macron visto che il suo governo fa affidamento su una maggiore espansione per risanare le finanze pubbliche e contenere la disoccupazione. Il presidente deve affrontare anche difficoltà politiche, con gli agricoltori prolungano le proteste per chiedere più sostegno e meno burocrazia da parte dello Stato.

Spagna. La Spagna, la quarta economia più grande della zona euro, ha contribuito maggiormente al risultato complessivo dell’Eurozona con una crescita trimestrale dello 0,6% ben al di sopra dello 0,2% previsto e trainata in gran parte dai consumi delle famiglie. Ciò ha spinto la crescita del 2023 al 2,5%.

Il Paese ha recentemente avuto risultati migliori rispetto alle altre grandi nazioni della zona euro soprattutto perché si è confrontata con una contrazione più profonda rispetto agli altri durante la pandemia. Il Governo sta cercando di eliminare gradualmente i pacchetti di aiuti messi in atto dopo che la guerra della Russia in Ucraina ha fatto lievitare i costi energetici. Molti di essi, però, sono stati trasferiti al 2024, continuando a sostenere l’economia.

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