Addizionale regionale all’Irpef in aumento, ecco dove 752 euro in meno in busta paga

Patrizia Del Pidio

15 Gennaio 2024 - 09:55

In aumento le addizionali regionali all’Irpef che annullano gli aumenti previsti dalla riforma fiscale. Ecco dove si pagherà fino a 752 euro in più all’anno di tasse.

Addizionale regionale all’Irpef in aumento, ecco dove 752 euro in meno in busta paga

Le addizionali regionali all’Irpef rischiano di essere, nel 2024, una stangata. In molte Regioni del Centro Italia sono, infatti, in aumento e comporteranno un taglio che tocca, in alcuni casi, i 752 euro l’anno. Il taglio annunciato, ovviamente, tiene già conto della riforma Irpef 2024 che accorpa primo e secondo scaglione di reddito e che in alcuni casi prevede un guadagno fino a 260 euro annui, guadagno vanificato e azzerato dall’aumento delle addizionali Regionali.

Non si tratta di un aumento generalizzato, ricordiamo, infatti, che le addizionali regionali sono a carattere locale. A essere colpite dalla crescita sono solo le Regioni del Centro Italia, ma bisogna fare attenzione a quello che potrebbe succedere nel 2025, quando anche per le addizionali si passerà da quattro a tre scagioni Irpef.

Addizionali regionali Irpef, cosa accade alla busta paga

Con i bilanci regionali sempre in rosso soprattutto per i fondi da destinare alla sanità, era prevedibile che si sarebbe registrato qualche aumento nelle addizionali regionali. Questa impennata dell’Irpef locale, però, ha come effetto quello di portare a una diminuzione della busta paga dei lavoratori al posto dello sperato aumento annunciato con l’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef.

Le addizionali regionali, e questa è la buona notizia, non saranno oggetto di un aumento generalizzato: Nord e Sud, infatti, non saranno colpiti dagli aumenti che riguardano, quindi, solo il Centro Italia.
Interessate dall’aumento le fasce di reddito comprese tra 15.0000 e 50.0000 euro, in alcuni casi anche i redditi che eccedono i 50mila euro.

Dove aumentano le addizionali regionali?

La stangata maggiore si registra in Toscana dove ci sarà un aumento della tassazione pari a 752 euro ma solo per i redditi superiori a 50.000 euro. La giunta, per risanare i conti della sanità ha previsto un aumento dell’addizionale regionale dal:

  • 1,68% al 3,32% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro l’anno: in questo caso, sommando l’aumento alla riforma nazionale, non si registra un aumento delle tasse, ma l’aumento in busta paga scende da 260 a 140 euro;
  • dal 1,73% al 3,33% per redditi oltre i 50.000 euro l’anno che comporta un aumento delle tasse, al netto della riforma nazionale, pari a 752 euro l’anno, annullando i benefici dell’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef.

In Molise l’aumento è minore, ma riguarda sempre i redditi medio alti, ed è pari al massimo a 182 euro annui. Gli aumenti sono previsti per:

  • redditi tra 28.000 e 50.000 euro dall’attuale 2,43%al 3,33%;
  • per redditi oltre i 50.000 euro dall’attuale 2,63% a 3,33%.

Nel Lazio, invece, la stangata riguarda chi guadagna più d 30.000 euro l’anno: l’addizionale regionale comporta un aggravio maggiore di 140 euro l’anno. In questa Regione, dove la giunta Zingaretti aveva introdotto il fondo regionale taglia tasse per redditi fino a 40mila euro, si è deciso di non rinnovarlo nel 2024.

Proprio per questo oltre 2 milioni di contribuenti si troveranno a pagare l’1,6% in più quest’anno. In ogni caso la giunta Rocca ha deciso di introdurre nuovamente in fondo taglia tasse, ma solo per redditi fino a 28.000 euro e una riduzione per chi ha redditi superiori ma entro i 35.000 euro, nel 2025.

Al Sud aumenti dell’addizionale comunale

Se anche le regioni meridionali si salvano dall’aumento dell’addizionale regionale, in alcuni casi sono previsti aumenti di quelle comunali. E’ il caso dei grandi centri come Napoli e Palermo dove sarà l’aumento dell’addizionale comunale ad abbassare gli stipendi e a nullificare gli aumenti previsti dalla riforma dell’Irpef.

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