Gabigol-Inter: perché il suo addio è un pessimo affare per i nerazzurri

Alessandro Cipolla

29 Gennaio 2020 - 11:34

Gabigol è stato ufficialmente ceduto al Flamengo, ma per l’Inter si tratta di un pessimo affare sia dal punto di vista economico che da quello sportivo.

Gabigol-Inter: perché il suo addio è un pessimo affare per i nerazzurri

Quella tra l’Inter e Gabriel Barbosa, per tutti Gabigol, è una storia che è nata male ed è finita peggio, nonostante che tra il giocatore brasiliano e la società nerazzurra non ci siano mai stati particolari frizioni durante questi anni.

Dopo una lunga trattativa, il centravanti carioca è stato ufficialmente venduto al Flamengo per la cifra di 16,5 milioni più il 20% su una futura rivendita, ma per i meneghini si tratterebbe di un pessimo affare soprattutto dopo averlo strapagato nell’estate 2016.

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La cessione di Gabigol infatti andrà a generare una plusvalenza minima per le casse dell’Inter, soprattutto rispetto alle recenti prestazioni del ragazzo fresco di nomina di Calciatore sudamericano dell’anno e ormai entrato in pianta stabile nel giro della Nazionale.

Paradossalmente i nerazzurri sono ora alla ricerca di un attaccante per puntellare la rosa a disposizione di Antonio Conte, con la soluzione che poteva essere in casa mentre invece si è voluto sbolognare il brasiliano alla stregua di un ingombrante esubero.

L’Inter e il pessimo affare Gabigol

Quando a giugno 2016 i cinesi di Suning diventarono i nuovi soci di maggioranza dell’Inter, nella successiva sessione di calciomercato furono due i grandi colpi di mercato: il portoghese Joao Mario e il brasiliano Gabigol.

Pagati entrambi a peso d’oro, i due poi non hanno di certo rispettato le aspettative della vigilia: nella loro prima stagione in Serie A, il primo non ha mai convinto mentre il secondo ha messo insieme soltanto nove presenze con un solo gol realizzato a Bologna.

Per portare il centravanti carioca a Milano, all’epoca appena ventenne, l’Inter ha staccato al Santos un assegno da 33,5 milioni mentre altri 3,6 milioni sono stati pagati come commissione da Suning agli agenti.

Gabigol firmò un contratto da 2,7 milioni netti a stagione (4,9 milioni lordi) fino al 2021, prolungando poi lo scorso anno al 2022 prima di trasferirsi in prestito fino allo scorso 31 dicembre al Flamengo.

Dopo essersi perso in Europa, fallimentare anche l’esperienza al Benfica sempre in prestito, in Brasile l’attaccante ha ripreso a segnare a raffica vincendo la Coppa Libertadores e il Campionato brasiliano con i rossoneri.

Prestazioni che gli sono valsi innumerevoli premi in patria (è stato il capocannoniere negli ultimi due anni) e la convocazione con la Nazionale carioca, ma questo non è stato sufficiente per convincere l’Inter a dare una seconda chance al giocatore.

Plusvalenza minima

Con la sua cessione i nerazzurri si sono messi in tasca una plusvalenza da 3,6 milioni, letteralmente briciole se pensiamo ai tanti soldi sborsati nel 2016 per acquistare il giocatore dal Santos.

A parti invertite il Flamengo per un ragazzo di 23 anni, nel giro della Nazionale, capocannoniere degli ultimi due anni e fresco di nomina a Calciatore sudamericano dell’anno, avrebbe chiesto per il suo cartellino almeno 50 milioni.

Gabigol invece è stato svenduto, quando sarebbe potuto essere utile alla causa nerazzurra. Anche se Conte è alla ricerca di un centravanti più di peso come vice-Lukaku, il brasiliano avrebbe potuto rimpiazzare un Sanchez che a causa dell’infortunio al momento non sembrerebbe essere all’altezza della situazione.

In più l’Inter dal punto di vista del marketing si sarebbe ritrovato in casa un ragazzo molto amato sia in patria che nel mondo, con il profilo Instagram di Gabigol che è seguito da 7,4 milioni di persone mentre quello di Olivier Giroud, che si vocifera vicino all’arrivo ad Appiano, non arriva ai 900.000.

Il sentore è che i nerazzurri con Gabigol abbiano sbagliato tutto fin dal principio, pagandolo in maniera eccessiva nel 2016 per poi rivenderlo a meno del suo valore di mercato (per il sito specializzato Transfermarkt quello attuale è di 23 milioni) e soprattutto senza dare al ragazzo una vera opportunità di mettere in mostra le sue potenzialità anche in Italia.

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