Vietato mangiare e fare sport in spiaggia, ecco dove e perché

Ilena D’Errico

07/07/2023

Vietato mangiare e fare sport in spiaggia, ecco dove sono stati inseriti questi insoliti divieti e per quale motivo.

Vietato mangiare e fare sport in spiaggia, ecco dove e perché

La spiaggia non è di per sé soggetta a obblighi o divieti particolari rispetto ad altri luoghi pubblici o aperti al pubblico, ma le ordinanze comunali (o i gestori degli stabilimenti balneari) possono inserire limiti piuttosto restrittivi per garantire la godibilità della spiaggia da parte di tutti i cittadini e la preservazione del territorio naturale. Di solito i divieti riguardano comportamenti nocivi, ad esempio fumare in spiaggia, o comunque fastidiosi o dannosi.

Proprio di recente, però, un Comune ha deciso di emanare un’ordinanza alquanto singolare sui limiti da rispettare nelle spiagge pubbliche, stabilendo – fra le altre cose – il divieto di mangiare e fare sport in spiaggia. Si tratta del Comune di Sant’Antioco, in Sardegna, che ha previsto ben 23 comportamenti vietati in spiaggia. Vediamo di cosa si tratta e perché sono stati inseriti questi insoliti divieti.

Vietato mangiare e fare sport in spiaggia, la decisione del sindaco di Sant’Antioco

Con l’ordinanza sindacale n. 5 del 3 luglio 2023, il sindaco di Sant’Antioco ha aggiornato le norme sull’utilizzo delle spiagge, elencando 23 comportamenti vietati. Fra questi, ci sono divieti comuni a diverse zone d’Italia, oltre alle norme in materia di igiene (ad esempio il divieto di gettare rifiuti in spiaggia), ma anche limiti decisamente atipici.

In particolare, a destare lo sgomento dei cittadini sardi è stato il divieto di mangiare e fare sport in spiaggia, in quanto comportamenti apparentemente innocui e irrilevanti. Buonsenso a parte, è prontamente arrivata la spiegazione del sindaco Ignazio Locci, che ha ricordato che questi divieti non sono proprio nuovi, dato che sono stati ripresi dall’ordinanza regionale.

In ogni caso, il divieto sul consumo di cibo in spiaggia è stato generalizzato per motivi pratici, onde evitare la spinosa questione dei limiti, anche se “è logico che si sta mangiando un panino o un’insalata non ci sono problemi”, come ribadito dal primo cittadino.

Il problema, invece, sarebbero le “tavolate imbandite”, che creano fastidio e confusione, aumentano le probabilità di lasciare rifiuti e sporcizia e in ogni caso favoriscono affollamenti e disordine, pregiudicando la bellezza e la serenità del territorio naturale. Ecco che per evitare queste situazioni, il sindaco è dovuto ricorrere a un divieto generico, seppur diversi bagnanti abbiano già storto il naso.

Un altro divieto apparentemente strambo è quello legato allo sport in spiaggia, più precisamente è fatto divieto di “praticare qualsiasi gioco e attività sportiva (ad es. calcio o calcetto, tennis da spiaggia, pallavolo, bocce, ecc...)”. Molto probabilmente, si tratta anche in questo caso di questioni legate all’ordine pubblico e alla serenità di tutte le persone presenti nella spiaggia. Non è infatti così raro come sembra il divieto di giocare a pallone in spiaggia (più che altro è sovente disatteso), ed è in particolar modo giustificabile nelle spiagge sarde, spesso caratterizzate da un armonioso silenzio grazie alla lontananza dalle strade urbane. Non a caso, è stato anche vietato l’utilizzo “riproduttori sonori” ad alto volume, proprio per evitare di disturbare le altre persone.

Tra gli altri divieti, salta all’occhio quello di utilizzare le pietre per fissare l’ombrellone, un’abitudine ben consolidata negli italiani che vanno in spiaggia e che è ora vietata, perlomeno nel Comune di Sant’Antioco. Questa disposizione è sorta per motivi di sicurezza, in particolare per evitare incidenti a causa delle pietre lasciate in spiaggia, ma anche per ragioni di pulizia.

Tra le misure meno severe, o comunque ormai consolidate in buona parte delle spiagge italiane, vi è il divieto di accamparsi con tende e strutture simili e quello di abbandono di contenitori monouso o non compostabili. Ovviamente le misure sono specifiche e non riguardano tutta Italia, ma è sempre importante verificare eventuali ordinanze comunali, anche perché le trasgressioni nelle spiagge di Sant’Antioco si pagano con una multa da 25 fino a 500 euro.

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