Verbali Bce, il rialzo dei tassi è ancora una possibilità

Violetta Silvestri

23/11/2023

I verbali Bce hanno mostrato un atteggiamento prudente da parte di Lagarde e degli altri membri, con un cauto ottimismo sull’inflazione in calo e la possibilità che i tassi vengano ancora aumentati.

Verbali Bce, il rialzo dei tassi è ancora una possibilità

Nei verbali Bce della riunione del 25 e 26 ottobre scorso si legge un messaggio molto chiaro: i tassi di interesse possono ancora aumentare e un eccesso di fiducia nei confronti dell’inflazione in calo sarebbe un errore.

Le minute dell’ultimo incontro dell’Eurotower hanno evidenziato che si sono palesati apprezzabili progressi nella lotta ai prezzi al consumo, con l’inflazione complessiva scesa notevolmente a settembre al 4,3%, in linea con le proiezioni del mese degli esperti e un ulteriore calo stimato nel breve termine, prima di un temporaneo rialzo meccanico verso la fine dell’anno.

Tuttavia, l’approccio politico dei membri del Consiglio sarà sempre quello di valutare i dati riunione per riunione e prima dell’incontro di dicembre saranno osservati attentamente nuovi risultati macroeconomici. Ogni tipo di decisione è ancora possibile.

L’Eurozona ha mostrato debolezza nel terzo trimestre e i rischi per la crescita economica sono rimasti orientati al ribasso. Anche per l’inflazione, l’atteggiamento rimane di prudente ottimismo, considerando che “l’inflazione interna è rimasta persistente e si è aggirata intorno al 5,5% fino ad agosto, prima di scendere al 5,2% a settembre”.

I verbali Bce suggeriscono che il contesto europeo rimane piuttosto complesso. Il rilancio economico, infatti, tarda ad affermarsi; l’inflazione è in calo ma a rischio aumento soprattutto a causa delle guerre in corso e la politica monetaria sta colpendo investimenti e prestiti in modo rilevante.

Verbali Bce: il rialzo dei tassi può essere un’opzione

In attesa del prossimo incontro fissato il 14 dicembre, le minute della riunione di ottobre hanno sottolineato che si sta facendo strada un approccio più cauto della Bce nei confronti dell’economia e la strategia potrebbe ora incentrarsi sulla fine dei rialzi dei tassi, con l’obiettivo di mantenerli “alti più a lungo”.

Gli strateghi di ING sono convinti che sia comunque troppo presto perché la banca chiuda del tutto la porta a ulteriori inasprimenti. “Tuttavia, considerando le continue delusioni in termini di crescita e un processo disinflazionistico che probabilmente acquisirà maggiore slancio, sarà difficile giustificare ulteriori rialzi dei tassi. Al contrario, anche se la banca centrale potrebbe non volerne parlare – o addirittura non dirlo chiaramente – i tagli dei tassi potrebbero entrare nel vocabolario della Bce più velocemente di quanto molti pensino attualmente”, hanno aggiunti gli analisti.

La riflessione sembrerebbe un po’ azzardata se si leggono attentamente i verbali. È stato sottolineato infatti che il Consiglio direttivo deve essere persistente e vigile. La perseveranza è stata considerata essenziale per riportare l’inflazione al 2% nel medio termine e insieme alla pazienza sono viste come fondamentali per affrontare nuovi shock che potrebbero materializzarsi.

Il Consiglio direttivo deve inoltre essere attento e, se dovesse riconoscere l’efficacia delle sue misure e i progressi compiuti, deve evitare eccessi di fiducia e compiacenza “in vista delle possibili nuove sfide che avrebbero potuto presentarsi fino a quando l’inflazione non fosse stata riportata al livello target”.

La Bce ha lasciato i tassi di interesse invariati il ​​mese scorso per la prima volta da quando ha intrapreso un ciclo aggressivo di rialzi dei tassi a metà del 2022. L’economia dell’Eurozona intanto si avvia verso la recessione dopo che la produzione è diminuita dello 0,1% nel terzo trimestre. La debolezza della ripresa probabilmente sarà valutata attentamente prima della prossima decisione sui tassi.

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