Testamento, come e quando si può impugnare

Ilena D’Errico

30 Settembre 2023 - 23:46

Il testamento può contenere disposizioni sgradite per i familiari, ma non sempre deve essere accettato. Ecco quando si può impugnare e come fare per opporsi.

Testamento, come e quando si può impugnare

Non è raro che la lettura del testamento desti parecchio scontento agli eredi, ai familiari o agli altri soggetti interessati che pensavano di ottenere parte dell’eredità. È quindi bene sapere che la legge consente di impugnare il testamento, ovvero contestare le disposizioni testamentarie (o una parte) ritenute contrarie alla legge o difformi rispetto alle volontà reali del defunto.

I casi in cui è possibile impugnare il testamento sono quindi ben delineati dalla legge, proprio in tutela della libertà testamentaria. Oltretutto, l’impugnazione ha una disciplina diversa a seconda delle cause, perlomeno per quanto riguarda tempistiche ed effetti.

Ecco una guida sulle varie cause di impugnazione possibili, come possono essere avanzate e chi ha diritto di farlo.

Quando si può impugnare il testamento

È innanzitutto importante sapere che non è possibile impugnare il testamento soltanto perché contiene delle disposizioni sgradite oppure diverse rispetto a quanto dichiarato dal defunto in altre sedi. La legge determina un elenco esaustivo di cause di impugnazione, che si dividono in quelle di nullità e in quelle di annullabilità.

Le cause di nullità sono:

  • Vizi di forma che impediscono di verificare con sicurezza l’autenticità del testamento (ad esempio un testamento olografo scritto al pc oppure privo di firma);
  • testamento congiuntivo o reciproco tra due soggetti testatori;
  • disposizioni indeterminate o in favore di una persona incerta e non determinabile senza margini di errore);
  • disposizioni non personali, in cui la decisione è rimessa a un terzo.

Si hanno poi le cause di annullabilità, ossia:

Difetti di forma meno gravi (come la mancanza della data);
incapacità di testare;
vizi di volontà del testatore causati da errore, violenza o dolo. Rispettivamente la falsa rappresentazione della realtà giuridica o fattuale, la violenza psicologica e/o morale, l’inganno e la costrizione.

Infine, il testamento può essere impugnato quando lede (annullandole o riducendole) le quote di legittima spettanti agli eredi legittimari. Coniuge e figli (o in assenza di questi ultimi i genitori) hanno infatti diritto a una certa quota dell’eredità garantita dalla legge.

Chi può impugnare il testamento

L’azione di impugnazione del testamento è concessa a tutti i soggetti che ne hanno interesse e quindi non soltanto dagli eredi, anche perché altrimenti ne verrebbe meno la funzionalità. Fa eccezione soltanto l’azione di lesione della legittima, che può essere esercitata soltanto dagli aventi diritto, ossia gli eredi legittimari.

Quanto tempo si ha per impugnare il testamento

Le tempistiche per impugnare il testamento variano a seconda delle cause. In particolare, l’azione di nullità non va in contro a prescrizione e può essere sempre esercitata, a meno che gli eredi abbiano accettato il testamento pur conoscendola.

L’azione di annullamento, invece, deve essere esercitata entro 5 anni dal momento in cui si è venuti a conoscenza della causa. Invece, l’azione di lesione o riduzione della legittima si prescrive in 10 anni dall’apertura della successione.

Come impugnare il testamento e quanto costa

Per impugnare il testamento, a prescindere dal motivo, è necessario presentare un ricorso in sede civile tramite l’assistenza di un avvocato. I costi comprendono quindi l’onorario del professionista oltre alle eventuali spese ulteriori per provare le cause di impugnazione (come consulenze e perizie) e sono tanto più alti quando la situazione è complessa.

Quando la causa di impugnazione è dovuta a un reato (per esempio la circonvenzione d’incapace del testatore) è necessaria anche la denuncia e il successivo procedimento penale. Il ricorrente è comunque tenuto a provare le cause di impugnazione, con le modalità previste a seconda dei casi. Per approfondire: Impugnazione del testamento, in quali casi si può contestare l’eredità?

Cosa succede dopo l’impugnazione del testamento

Nel caso in cui la causa civile accolga l’impugnazione del testamento gli effetti cambiano a seconda del motivo. Se il testamento è dichiarato nullo ne vengono esclusi tutti gli effetti giuridici e l’eredità deve essere ripristinata (se nel frattempo era stato applicato) secondo i dettami di legge o un eventuale altro testamento valido.

Quando il testamento è dichiarato annullabile, poi, accade lo stesso, con l’unica differenza che quando possibile vengono mantenute le disposizioni ammesse dalla legge, così anche per le quote di legittima.

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