Smart working, ora è ufficiale: proroga fino al 30 giugno, ecco per chi

Giacomo Andreoli

09/02/2023

Con due emendamenti al decreto Milleproroghe, approvati da tutti i partiti, viene prorogato lo smart working fino al 30 giugno per i lavoratori fragili e con figli minori di 14 anni.

Smart working, ora è ufficiale: proroga fino al 30 giugno, ecco per chi

Una grossa fetta dei lavoratori italiani potrà continuare con lo smart working fino al prossimo 30 giugno. Lo prevedono due emendamenti al decreto Milleproroghe (in fase di conversione in legge in Parlamento), approvati all’unisono da tutti i partiti. La politica, così, ritrova l’unità su un tema centrale per gli italiani. Uno è ella maggioranza, l’altro del Pd.

Via libera tra gli emendamenti al decreto anche alla pensione volontaria per i medici a 72 anni e alla proroga delle concessioni balneari per un anno, nonostante esista una sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito che debbano scadere entro fine anno.

Per il resto, nella legge di conversione del decreto, saltano diverse proposte dei partiti, come quella per prorogare il Superbonus o rafforzare il bonus psicologo.

Lavoro agile per i fragili in scadenza

Secondo l’ultima legge di Bilancio i lavoratori fragili possono utilizzare lo smart working fino al prossimo 31 marzo. A fine gennaio, però, la ministra del Lavoro Marina Calderone, aveva aperto a una proroga almeno trimestrale. Un intervento si è reso quindi ora necessario per la vicinanza della scadenza.

Smart working, per chi vale la proroga?

La proroga, adesso, varrà non solo per i lavoratori fragili, come si era ipotizzato nei mesi scorsi, ma anche per i genitori con figli minori di 14 anni. La norma vale nel primo caso vale per tutti (settore pubblico e privato), per i secondi invece solo nel privato, anche senza accordi individuali, ma sempre “a condizione che tale modalità di lavoro sia compatibile con le caratteristiche della prestazione”.

Saranno coinvolti anche coloro che hanno mansioni non compatibili e che quindi avranno bisogno di una sostituzione (ad esempio di insegnanti o sanitari, a partire dagli infermieri).

La retribuzione sarà sempre e comunque piena. Nell’emendamento si stanziano anche i fondi necessari per questa misura: circa 16 milioni di euro.

La soddisfazione del governo Meloni

È stato un lavoro molto buono - ha commentato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani - Sulla questione c’è stato un impegno da parte della presidente Meloni perché la norma si era arenata, invece i ministeri hanno lavorato tutta la notte e tutta la mattina per riuscire a recuperare i 16 milioni di euro necessari a prorogare la norma al 30 giugno”.

Smart working, scartata la proroga fino alla fine del 2023

Non è invece stato approvato un emendamento del Movimento 5 Stelle che proponeva la proroga del lavoro agile fino al 31 dicembre, assieme alla possibilità per i fragili che non possono lavorare in smart working di equiparare i periodi di assenza al ricovero ospedaliero, escludendoli dal periodo totale di comporto (cioè l’assenza per malattia che fa conservare il posto di lavoro).

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