Salario minimo a 11 euro l’ora, via libera in Italia: ecco dove

Luna Luciano

04/08/2023

La Fiom Cgil ha presentato un accordo raggiunto con un’azienda che introduce per la prima volta un salario minimo annuale pari a 11 euro l’ora. Ecco dove.

Salario minimo a 11 euro l’ora, via libera in Italia: ecco dove

C’è una azienda italiana che ha superato, di fatto, ogni problema legato al salario minimo, sul quale tanto si è dibattuto e detto, specialmente dopo la svolta della premier Meloni per aprire un dialogo con l’opposizione.

L’accordo raggiunto dalla Fiom-Cgil in un’azienda italiana, la Clauger Technofrigo prevede di introdurre per la prima volta un salario minimo annuale per i dipendenti dell’azienda pari a 26.250 euro di Ral, la (Retribuzione annua lorda), che dovrà essere raggiunto da tutti i lavoratori entro un anno dall’assunzione, portando, di fatto, il salario minimo a 11 euro l’ora.

Un passo decisivo non solo per i dipendenti dell’azienda ma per tutta l’Italia, dato che l’accordo, come spiega il sindacato, “affronta e supera lo stagnante dibattito nazionale sul salario minimo”. Come scrive anche Repubblica, il referendum da poco terminato “ha visto la partecipazione del 92,5% degli aventi diritto e ha ottenuto il 100% dei voti favorevoli”.

Il nuovo accordo aziendale interviene anche su altri importanti aspetti della vita lavorativa cercando di assicurare una maggior tutela ai lavoratori più giovani o a quelli che entrano per la prima volta in azienda. Davanti a un simile traguardo è naturale domandarsi quale sia l’azienda che ha previsto un salario minimo di 11 euro l’ora. Ecco dove si trova l’azienda, cosa prevede l’accordo nello specifico. Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Salario minimo a 11 euro l’ora, ecco dove e cosa prevede l’accordo

L’accordo siglato dalla Fiom-Cgil con i vertici della Clauger Technofrigo supera di netto qualsiasi problema inerente al salario minimo. La società di Castel Maggiore, in provincia di Bologna, impiega 200 dipendenti, si occupa della progettazione e fabbricazione di impianti di refrigerazione industriale, trattamento aria ed efficientamento energetico ed è attiva anche nei settori Oil and Gas e Marine.

Il contratto aziendale è stato celebrato dal sindacato come “innovativo”, in quanto compie ulteriore verso il salario minimo. L’accordo siglato prevede di istituire entro il termine del primo anno di assunzione in azienda, un salario minimo annuale pari ad una Retribuzione Annua Lorda (Ral) di 26.250 euro per tutti i lavoratori aventi una retribuzione annua da contratto collettivo nazionale attualmente inferiore a questa cifra. Ecco che scomponendo la paga prevista per il numero di ore, si trova quindi che il salario minimo orario di circa 11,5 euro all’ora, nettamente superiore rispetto al salario minimo di 9 euro di cui si sta discutendo da giorni a Palazzo Chigi.

Tale somma, ha spiegato il sindacato, sarà garantita e non “suscettibile di assorbimenti legati ad aumenti contrattuali nazionali o aziendali”. I lavoratori che invece hanno una retribuzione annua superiore ai 26.250 euro manterranno la loro paga e godranno anche degli aumenti futuri che potrebbero arrivare sia dalla contrattazione nazionale che da quella aziendale. L’accordo poi rivede anche premi, permessi di lavoro e smart working, in modo da tutelare i lavoratori più giovani, i quali finora potevano entrare con una busta paga lorda tra i 23 e i 25mila euro, per le figure meno qualificate.

Salario minimo a 11 euro l’ora in un’azienda bolognese: ecco perché è importante per l’Italia

Il contratto siglato con l’azienda bolognese, Clauger Technofrigo, è stato accolto dal sindacato come un passo importante per l’Italia, in quanto per la prima volta si riducono sensibilmente le distanze tra le generazioni soprattutto rispetto alla tutela del salario, fornendo una risposta concreta ai giovani, ai quali è garantito un salario minimo che va oltre la contrattazione nazionale, e ai lavoratori con maggiore esperienza che non si vedranno assorbire i superminimi come i premi dagli aumenti derivanti dalla contrattazione collettiva.

Con questo primo accordo, la Fiom-Cgil vuole dare risposte decise ai giovani - i quali spesso lamentano di essere stati lasciati in dietro specialmente in campo lavorativo - per quanto riguarda le garanzie salariali. L’accordo, però, ha anche l’obiettivo di “rendere il territorio bolognese maggiormente attrattivo”. Infatti, come spiegato dal sindacato, l’accordo rispondendo alle esigenze delle nuove generazioni costituisce un “elemento importante di sostenibilità economica e di minor sfruttamento per chi si affaccia al mondo del lavoro”.

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