Aumentano i salari e cala l’inflazione: l’Italia di Meloni può seguire la via spagnola?

Giacomo Andreoli

2 Febbraio 2023 - 16:58

L’inflazione, in calo, è la più bassa d’Europa e il governo Sanchez aumenta il salario minimo: in Italia si può seguire la via spagnola o è impossibile? Tutte le armi in mano alla presidente Meloni.

Aumentano i salari e cala l’inflazione: l’Italia di Meloni può seguire la via spagnola?

Inflazione ai minimi termini e salario minimo che cresce. È quello che sta succedendo in Spagna, con l’esecutivo guidato da Pedro Sánchez che è riuscito a strappare all’Ue condizioni agevolate sul prezzo del gas, ha l’indice dei prezzi al consumo più basso d’Europa e ha fatto salire in tre tranche il compenso minimo per i lavoratori, ora arrivato a 1.080 euro lordi (con l’ultimo aumento da 80 euro, che si somma ai due precedenti, dell’ordine del 30%).

In Italia, invece, nonostante il calo dell’inflazione, i prezzi sono ancora in aumento di oltre il 10% rispetto a un anno fa e gli stipendi salgono di poco, con Draghi e Meloni, che assieme, sono riusciti a farli crescere al massimo di circa 60 euro al mese (per i redditi da 35mila euro annui) con il taglio del cuneo fiscale. In tutto ciò non esiste ancora una legge sul salario minimo, né una soglia oltre la quale non poter scendere per ogni tipo di contratto (considerando i troppi contratti cosiddetti ’pirata’ e le forme precarie di lavoro).

Spagna, inflazione è bassa e salario minimo in aumento

Il governo spagnolo ha deciso di far salire il salario minimo interprofessionale che esiste nel Paese da anni e include tredicesima e quattordicesima. L’aumento riguarderà circa due milioni e mezzo di lavoratori, che fino ad ora si dovevano accontentare di mille euro lordi al mese.

Madrid, con il suo aumento del salario minimo del 36% dal 2018 a oggi, fa meglio degli altri Paesi Ue: la Germania farà salire il salario minimo del 15%, l’Olanda del 10%, Il Portogallo dell’8,7% e la Francia del 6,6%. In Italia un unico stipendio di base non c’è, ma è previsto in maniera variabile dai vari contratti nazionali più rappresentativi, che difficilmente scendono sotto i 10 euro l’ora, ma non coprono almeno un 10% dei lavoratori. In tutto ciò il tasso d’inflazione in Spagna è attualmente al 5,8%, contro la media Ue all’8,5% e un’Italia al 10,1%.

E ancora: nel 2022 Spagna e Portogallo hanno approvato un price cap iberico, dopo il via libera dell’Unione europea, con il prezzo massimo del gas fissato a 40-50 euro al megawattora e i governi che pagano più di 8 miliardi di euro alle aziende energetiche per coprire la differenza di prezzo con i valori di mercato.

Inflazione e stipendi, perché l’Italia non segue la via spagnola?

Perché esistono queste differenze così grandi tra Italia e Spagna? Innanzitutto il paese iberico ha una scarsa interconnessione energetica, poca dipendenza dal gas russo e più investimenti sulle rinnovabili in proporzione al Pil. Questo fa sì che la crisi energetica sia molto meno intensa rispetto all’Italia e quindi che l’inflazione sia sensibilmente più bassa.

L’aumento del salario minimo, poi, deriva da una contrattazione tra sindacati e imprese, in cui il governo Sanchez ha fatto solo da mediatore. Gli altri provvedimenti, come l’aumento del Reddito di cittadinanza spagnolo, sono stati possibili anche grazie ai maggiori spazi finanziari di un Paese che ha un rapporto deficit/Pil al 116%, contro il 147% italiano.

In ogni caso i governi Draghi e Meloni, anche vista la maggior entità della crisi economica nel nostro Paese, hanno speso molti più miliardi per affrontare inflazione e caro-bollette, con aiuti a quasi tutte le famiglie e le imprese. La differenza sostanziale sta proprio nella dimensione della crisi, diversa tra i due Paesi, per motivi strutturali legati al modello di approvvigionamento energetico.

Come combattere l’inflazione e aumentare i salari?

Tra le armi in mano del governo Meloni per aumentare gli stipendi, però, ci sarebbe sicuramente l’istituzione di un salario minimo per legge o prevedendo un meccanismo variabile, da contrattare con i sindacati, che elimini i contratti pirata. Tuttavia la maggioranza finora si è sempre opposta.

Quindi si potrebbe tentare di recuperare quante più risorse possibili per aumentare il taglio del cuneo fiscale, seppur molto oneroso per le casse dello Stato, e avvicinarlo da subito ai 5 punti previsti entro la fine della legislatura, come chiede Forza Italia.

Questo, assieme a maggiori investimenti sulle rinnovabili e più accordi con Paesi terzi per il gas, potrebbe portare contemporaneamente a raffreddare l’inflazione e aumentare il potere d’acquisto. Anche se per arrivare ai livelli inflattivi della Spagna saranno decisive le dinamiche internazionali, a partire dall’andamento del prezzo del gas al Ttf di Amsterdam, a sua volta dipendente dalle condizioni climatiche, dal livello di domanda di gas e dall’assenza di nuove importanti tensioni geopolitiche.

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