Riunione Fed oggi, 14 dicembre: cosa sta per annunciare Powell? Le previsioni

Violetta Silvestri

14/12/2022

Sale l’attesa per la riunione Fed che si concluderà oggi, 14 dicembre, con la conferenza stampa di Powell: i tassi aumenteranno ancora, ma di quanto? In focus anche le previsioni economiche.

Riunione Fed oggi, 14 dicembre: cosa sta per annunciare Powell? Le previsioni

Riunione Federal Reserve: si accendono i riflettori sulla banca centrale Usa, con la conferenza stampa di Powell del 14 dicembre molto attesa da mercati, investitori, analisti.

Si prevede un rallentamento del ​​ritmo dell’aumento dei tassi di interesse, segnalando al contempo che non si può ancora sospendere la storica campagna di inasprimento della politica monetaria, date le persistenti pressioni inflazionistiche. Il dato ultimo sui prezzi negli Usa ha mostrato un aumento più debole del previsto a novembre. L’indice dei prezzi al consumo è cresciuto solo dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 7,1% su base annuale.

Dopo aver lottato quest’anno per adeguare le proprie mosse alla crescita record e persistente dei prezzi, il Federal Open Market Committee è pronto a porre fine a una serie di aumenti dei tassi aggressivi, pari a 0,75 punti percentuali iniziata a giugno. Almeno, questo prezzano i mercati. I trader, infatti, scommettono solo su un rialzo di mezzo punto.

Tuttavia, il contesto nel quale si incontra la Fed in questo meeting di fine 2022 è assai complesso e insidioso. Sotto la lente c’è soprattutto il prossimo futuro: quali indicazioni su tassi, inflazione, crescita nel 2023? Il messaggio di Powell sugli Usa avrà ripercussioni su mercati ed economia mondiali.

Cosa aspettarsi dalla riunione Fed del 14 dicembre?

Riunione Fed 14 dicembre: cosa cambia per i tassi di interesse?

Dopo il più rapido inasprimento della politica monetaria dagli anni ’80, la banca centrale Usa sembra destinata ad aumentare il suo tasso di riferimento di 50 punti base, in un ribasso dopo quattro movimenti consecutivi di 75 punti base per frenare l’inflazione.

Una tale mossa - ampiamente segnalata dai funzionari - alzerebbe i tassi a un intervallo obiettivo compreso tra il 4,25% e il 4,5%, il livello più alto dal 2007.

Il messaggio della Fed è che un ritmo più lento del rialzo tassi non significa che sia meno impegnata a ridurre l’inflazione al 2%. I funzionari mercoledì dovrebbero segnalare che ci sarà un ulteriore inasprimento monetario l’anno prossimo e sottolineeranno nuovamente la necessità di mantenere i tassi a un livello elevato per un periodo prolungato, secondo una analisi del Financial Times.

“Li sentirete dire: ’non è il momento di rilassarsi’”, ha detto Karen Dynan, un ex senior staff della Fed che in precedenza ha lavorato come assistente segretario per la politica economica presso il dipartimento del Tesoro.

Jay Powell, il presidente, ha già ammesso che il tasso ufficiale massimo del 4,6% delineato tre mesi fa - l’ultima volta che le previsioni sono state pubblicate - dovrà essere alzato “un po’ più in alto”. Ora, è probabile che i membri del FOMC e altri presidenti regionali mostrino che il tasso ufficiale si alzi tra il 4,75% e il 5,25% e che tale livello venga mantenuto per tutto il 2023 poiché l’inflazione core rimane ostinatamente alta a circa il 3%.

Recessione o no negli Usa nel 2023?

La prossima mossa Fed molto dirà anche sulle stime di recessione nella potenza americana.

La politica dei tassi in rialzo, infatti, è vista impattare sulla crescita proprio dal prossimo anno. Sarebbe, quello del rallentamento Usa, un segnale molto negativo per tutta l’economia globale. Alcuni funzionari, come il vicepresidente Lael Brainard e il presidente uscente Charles Evans di Chicago, hanno avvertito che la Fed sta esagerando in termini di inasprimento monetario, sostenendo che l’inflazione si modererà rapidamente man mano che le distorsioni legate all’offerta svaniranno ulteriormente e i prezzi delle case estenderanno la loro rapida discesa.

Il rischio recessione, quindi, esiste. Powell stesso ha riconosciuto che maggiore è il tempo in cui i tassi vengono alzati, più è difficile il percorso verso un “atterraggio morbido”, ovvero la strada in cui l’inflazione torna al 2% senza una recessione.

Sebbene il presidente continui a sostenere che tale risultato è plausibile - e le previsioni dei funzionari dovrebbero riflettere lo stesso anche se abbassano le loro stime di crescita e aumentano le loro previsioni sulla disoccupazione - lo staff della Fed ha ammesso il mese scorso che una recessione era “quasi altrettanto probabile” che evitarne una.

Il punto di riflessione è chiaro: gli aumenti dei tassi quest’anno hanno finora avuto un impatto limitato sull’economia. I tassi dei mutui sono aumentati e questo ha gravemente danneggiato la domanda di alloggi, ma il mercato del lavoro rimane forte. I salari crescono e i consumatori continuano a spendere. Non può durare all’infinito.

“L’impatto cumulativo di tassi più elevati è solo all’inizio. Quindi, la Fed deve rallentare un po’ il ritmo”, ha commentato Kathy Jones, capo stratega del reddito fisso per lo Schwab Center for Financial Research.

Riunione Fed 14 dicembre: nuove stime economiche in arrivo

A settembre, le previsioni di consenso della Fed prevedevano una crescita del Pil dell’1,2% nel 2023, un tasso di disoccupazione del 4,4% e un aumento della spesa per consumi personali, misura preferita dalla Fed o inflazione, del 2,8%.

Sembra probabile che la Fed taglierà l’obiettivo del Pil e alzerà le sue aspettative per il tasso di disoccupazione e i prezzi al consumo.

La probabilità di una recessione economica è in aumento e le proiezioni della Fed potrebbero rifletterlo. Ma la Fed non dovrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse prima del 2024, quindi potrebbe essere troppo tardi per la banca centrale per prevenire la contrazione.

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