Permessi allattamento Inps, guida alle ore di riposo per madre e padre

Simone Micocci

6 Marzo 2024 - 17:19

Permessi per allattamento, guida per la lavoratrice madre e il lavoratore padre per le ore di riposo che spettano al ritorno dal congedo obbligatorio.

Permessi allattamento Inps, guida alle ore di riposo per madre e padre

I permessi per allattamento, o riposi, sono lo strumento di cui le lavoratrici madri possono godere durante il primo anno di vita del figlio.

Tuttavia, in alcune circostanze le ore giornaliere di permesso per allattamento possono spettare anche al padre.

Non va commesso l’errore di pensare all’allattamento del figlio come unico scopo di questo permesso. Questo strumento, infatti, è nato per favorire lavoratori e lavoratrici che al termine del periodo di congedo obbligatorio potrebbero aver bisogno di qualche ora di permesso per dedicarsi alle esigenze del bambino.

Per questo motivo ne hanno diritto anche i padri, come pure i genitori in caso di affidamento o adozione.

Le ore di permesso, retribuite, riconosciute ai beneficiari dei riposi per allattamento dipendono dallo orario di lavoro. Le modalità di fruizione invece possono essere decise dalla lavoratrice (o dal lavoratore), preferibilmente in accordo con l’azienda.

Va specificato che i permessi per allattamento non sono obbligatori (non per forza se ne deve fruire), oltre a non essere cumulabili con il congedo parentale (neppure se fruito a ore o per un altro figlio).

Di seguito approfondiremo questa e altre regole dei permessi per allattamento Inps: dalla durata ai requisiti, fino a fare chiarezza su come presentare la domanda.

Permessi o riposi per allattamento: chi può richiederli

I permessi per allattamento Inps, dispongono di requisiti specifici per fare domanda. Ad esempio, è previsto che il congedo si possa richiedere solo per i genitori di bambini nati entro 1 anno dall’invio della domanda, oppure per bambini adottati entrati in famiglia da non più di 12 mesi.

Come anticipato, inoltre, i permessi per allattamento non sono compatibili con il congedo parentale. Di conseguenza, nella stessa giornata il lavoratore non può fruire del congedo parentale a ore e anche del permesso per allattamento: trattandosi di due misure con la stessa finalità (prendersi cura del bambino soddisfando i suoi bisogni affettivi e relazionali), infatti, non possono essere cumulati neppure se richiesti per due figli differenti.

Ovviamente non si può fruire neppure dei riposi per allattamento in aggiunta alle ferie, in quanto non possono essere godute in modalità oraria.

Quando spettano al padre

Solitamente è la madre a richiederli, ma in alcune situazioni anche il padre può farne domanda. Questo può succedere quando:

  • il figlio è affidato esclusivamente al padre
  • la madre è morta o gravemente malata.
  • la madre non è una lavoratrice dipendente, oppure quando lo è ma non si avvale del congedo parentale a ore.

Di fatto, questi permessi rappresentano uno strumento a disposizione tanto del padre che della madre, l’importante è che non ne usufruiscano nella stessa giornata.

Tuttavia, il padre non ne può fare richiesta nei periodi in cui la madre si trova ancora in astensione obbligatoria (congedo di maternità) oppure ha fatto ricorso al congedo parentale. Lo stesso vale quando la madre è assente dal posto di lavoro per sospensione da aspettativa, permessi non retribuiti, pause lavorative o per part-time verticale.

Quante ore e modalità di fruizione

L’Inps prevede che i permessi di allattamento siano corrispondenti all’orario di lavoro:

  • se il genitore ha una media di 6 ore lavorative per giornata, allora spettano 2 ore al giorno;
  • mentre per una media inferiore il permesso è solo di un 1 ora al giorno.

Le 2 ore di permesso possono essere distribuite in vario modo; ad esempio, il lavoratore può fruirne consecutivamente (ad esempio uscendo in anticipo) oppure spezzarle nell’arco della giornata (un’ora al mattino e una al pomeriggio).

Questa decisione va presa in accordo con il datore di lavoro, il quale non può rifiutarsi di concedere il permesso per allattamento ma può definirne le modalità di utilizzo.

Se i bambini sono due (o più), dunque in caso di parto gemellare, i permessi raddoppiano (non più 2 ore al giorno ma 4). I riposi per allattamento raddoppiano anche in caso di adozione o affidamento di almeno due bambini, anche se non fratelli e se entrati in famiglia in date diverse.

Attenzione però: qualora si fruisca di asilo nido o di un’altra struttura idonea che è stata istituita dal datore di lavoro nell’unità produttiva o nelle immediate vicinanze a essa, il monte a disposizione si dimezza. In caso di orario full-time, dunque, si avrebbe a disposizione una sola ora di permesso, con il part-time di appena mezz’ora.

Fino a quando spettano

Ricordiamo però che i giorni di permesso per allattamento possono essere utilizzati solamente fino al compimento del 1° anno del figlio, oppure per i primi 12 mesi dall’adozione. L’eccezione è rappresentata dai figli con handicap, per i quali i riposi possono essere fruiti fino al compimento dei 3 anni.

Quanto si guadagna in busta paga

Durante le ore di permesso la lavoratrice percepisce il 100% della retribuzione prevista dal contratto di lavoro.

L’indennità viene anticipata dal datore di lavoro ma è totalmente a carico dell’Inps. Gli unici lavoratori ai quali l’indennità viene pagata direttamente dall’Istituto di Previdenza sono:

  • gli stagionali a tempo determinato;
  • gli agricoli a tempo determinato;
  • i lavoratori dello spettacolo saltuari o a termine.

Ai fini pensionistici, il riposo viene conteggiato interamente in quanto vi è il versamento dell’apposita contribuzione figurativa.

Come fare la richiesta per i permessi o riposi per allattamento

Come spiegato dall’Inps nel messaggio 3014/2018, la domanda per i riposi giornalieri per allattamento va inviata telematicamente quando è il padre a beneficiare del permesso e nei casi di pagamento diretto da parte dell’Inps.

Diversamente, invece, la madre lavoratrice dipendente deve presentare la richiesta esclusivamente al datore di lavoro.

Quindi, la domanda dei riposi per allattamento goduti dal padre o dai lavoratori che ne ricevono il pagamento diretto dall’Inps deve essere presentata:

  • collegandosi al sito dell’Inps e utilizzando il servizio online accessibile direttamente dal cittadino con credenziali Spid, Cie o Cns;
  • chiamando il contact center multicanale al numero verde Inps 803 164 (per chi chiama da rete fissa) o 06 164164 (per chi utilizza il cellulare);
  • rivolgendosi a un patronato.

Nel caso delle altre lavoratrici dipendenti, invece, non vi è ancora la procedura telematica e dunque la domanda va presentata, con congruo preavviso, al datore di lavoro.

In ogni caso alla richiesta va allegato il certificato di nascita del bambino. Se il permesso viene richiesto in seguito a un’adozione, bisogna presentare anche una copia del provvedimento di adozione (o affidamento) o di qualsiasi altro documento dell’autorità competente da cui risulti la data di effettivo ingresso del minore in famiglia.

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