Nuovo vaccino Covid monovalente: chi dovrà farlo, quando e cosa cambia rispetto al polivalente

Ilena D’Errico

29 Maggio 2023 - 18:45

L’Ema ha richiesto un nuovo vaccino Covid monovalente, ecco cosa cambia rispetto al polivalente, quando arriverà e soprattutto chi dovrà farlo.

Nuovo vaccino Covid monovalente: chi dovrà farlo, quando e cosa cambia rispetto al polivalente

L’agenzia del farmaco europea (Ema) ha invitato le aziende farmaceutiche a produrre un nuovo vaccino Covid monovalente per adeguare le vaccinazioni alle modificazioni del virus. L’ex vaccino polivalente, infatti, non è adatto a tutelare da alcune sottovarianti, mentre combatte il virus di Wuhan, protezione che ormai è superflua e non necessaria. Di conseguenza, le aziende stanno lavorando alle modifiche del vaccino per renderlo disponibile entro l’autunno 2023.

Cosa cambia fra il nuovo vaccino Covid monovalente e il polivalente

Tecnicamente il vaccino monovalente è idoneo per contrastare un solo germe patogeno, al contrario del vaccino polivalente che per l’appunto è efficace verso più agenti patogeni. Questi ultimi possono essere di vario numero a seconda del vaccino, ad esempio uno dei vaccini indicati per la vaccinazione primaria dei bambini è di tipo esavalente e permette, infatti, di contrastare sei diverse patologie.

Il vaccino Covid utilizzato finora, invece, è un bivalente, in quanto contrasta due virus causanti il Covid: il virus di Wuhan, ossia quello originario, e poi Omicron. L’agenzia del farmaco europea ha però sottolineato l’inutilità di una copertura rispetto al virus di Wuhan, considerando che ormai tutta la popolazione è stata esposta, diverse persone hanno contratto il virus e molte altre ancora si sono già vaccinate.

Il nuovo vaccino monovalente, perciò, non conterrà le proteine necessarie a combattere il virus di Wuhan. Al contrario, l’Ema ha rilevato come sia molto più utile una protezione rispetto alle diverse nuove varianti in circolazione, alcune delle quali stanno già creando scompiglio in Cina. In particolare, è stato raccomandato alle agenzie farmaceutiche un vaccino tarato in modo specifico per le varianti Xbb, così come ha disposto anche l’Organizzazione mondiale della sanità.

Chi dovrà fare il nuovo vaccino Covid e quando

Il nuovo vaccino Covid monovalente è stato commissionato per l’autunno, con l’obbiettivo di accorpare le vaccinazioni contro il Covid alle campagne antinfluenzali. Il vaccino monovalente è infatti indirizzato soprattutto alla vaccinazione o rivaccinazione dei soggetti più fragili, con particolare riguardo ad anziani e immunodepressi che – ormai è noto – hanno maggiori probabilità di rischio in caso di infezione. Di conseguenza, Ema sta pianificando la riunione con le vaccinazioni in un’unica seduta durante l’antinfluenzale, dato che i cittadini a cui sono rivolte le campagne sono essenzialmente gli stessi.

Nei prossimi giorni, comunque, dovrebbe arrivare il comunicato formale dell’agenzia europea del farmaco con tutte le indicazioni da seguire per il nuovo vaccino. Nessuna obbligatorietà, comunque, dato che per il momento gli scenari peggiori sono stati scongiurati. L’Oms ha ormai dichiarato la conclusione della pandemia e in media la popolazione dispone ancora di un’ottima copertura residua, efficace anche per la tutela dei non vaccinati.

È però anche vero che sono sempre le meno le persone che si sottopongono alla vaccinazione contro il Covid19, meno di 2.500 a settimana. Anche per questo il responsabile dei vaccini Ema, Marco Cavaleri, invita alla prudenza e alla prevenzione. Non si possono, infatti, realizzare previsioni accurate sull’andamento del virus, anche se comunque non ci sono segnali di una nuova pericolosità.

In ogni caso, la scarsissima domanda di vaccini da parte della popolazione italiana ha causato un accumulo di circa 15 milioni di dosi inutilizzate, che a causa della scadenza saranno probabilmente distrutte alla fine dell’anno. L’Europa ha quindi rivisto il contratto con l’azienda farmaceutica Pfizer, per lasciare le dosi acquistate e non ritirate come ordini opzionali e poter dunque richiedere le versioni aggiornate del vaccino.

Si ritorna come sempre al tema della prevenzione, che assume ora un’importanza ancora più elevata proprio perché la situazione sanitaria è stabile ed è possibile giocare d’anticipo per limitare il più possibile le conseguenze più gravi di una nuova diffusione del virus.

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