Mutui, tra tasso fisso e variabile adesso è il momento di scegliere quest’ultimo: ecco perché

Alessandro Nuzzo

16 Settembre 2023 - 11:07

Dopo il nuovo aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce, conviene più il tasso fisso o variabile? A quanto pare la seconda scelta non è da scartare.

Mutui, tra tasso fisso e variabile adesso è il momento di scegliere quest’ultimo: ecco perché

La Banca centrale europea ha alzato ancora una volta i tassi di interesse dello 0,25%. Adesso il tasso sui depositi presso la banca centrale è salito al 4%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4,5% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%. Si tratta del massimo storico da quando esiste la Bce. Inevitabili le conseguenze sul mercato del credito, mutui in primis, che costeranno di più e peseranno su famiglie e imprese.

In conferenza stampa la presidente Christine Lagarde ha lasciato intendere che probabilmente si tratta dell’ultimo rialzo prima che la situazione torni a raffreddarsi. Non ci saranno nuovi aumenti nei prossimi mesi ma non è neanche chiaro quando i tassi inizieranno a scendere per tornare ai livelli pre 2022. I tassi potrebbero restare alti fino a quando l’inflazione non scenderà e tornerà nella soglia massima del 2% indicata dalla Bce. Una discesa graduale e lenta che potrebbe avvenire solo tra diversi mesi. Fatto sta che i mutui costano molto di più e sono aumentati del 66% rispetto ad inizio 2022.

Alla luce dei nuovi aumenti, chi ha acceso nei mesi scorsi un mutuo a tasso fisso non ha grossi problemi, ma chi ha un mutuo a tasso variabile ne sta pagando le spese con una rata sempre più alta. Ad oggi conviene accendere un mutuo a tasso fisso o variabile?

Mutui, meglio il tasso fisso o variabile?

Le proiezioni fatte dai portali Facile.it e Mutui.it hanno evidenziato come per un mutuo da 126mila euro a 25 anni la rata è arrivata a 760 euro al mese. Come preannunciato da Lagarde però il picco dei rialzi dovrebbe essere arrivato e già da dicembre il tasso potrebbe iniziare a scendere. Per questo motivo chi ha necessità di accendere un mutuo in questo periodo, dovrebbe valutare anche l’opzione tasso variabile che fino a qualche giorno fa era da scartare a priori. Le prospettive di un calo graduale dei tassi nei prossimi mesi potrebbero essere vantaggiose per chi ha tassi variabili.

Sicuramente i tassi resteranno elevati ancora per diversi mesi ma la presenza di un giusto mix tra il prezzo dell’immobile e le spese per il mutuo, potrebbe far pendere la bilancia verso questa soluzione. In alternativa troviamo i mutui a tasso fisso che non risentono delle scelte Bce, il tasso viene deciso all’inizio e per tutta a durata resterà uguale a prescindere dall’aumento o riduzione dei tassi di interesse.

Se abbiamo acceso già un mutuo a tasso variabile che costa troppo, ci sono sempre delle soluzioni, come la surroga. Si tratta di una procedura gratuita che permette di trasferire il mutuo ad un’altra banca dove magari le condizioni sono più vantaggiose. Ovviamente l’opzione è da valutare, se ad esempio mancano pochi anni all’estinzione del mutuo non è molto conveniente ma anzi potrebbe risultare addirittura il contrario.

Al posto della surroga si può provare la rinegoziazione con la nostra banca, ovvero chiedere la modifica delle condizioni contrattuali, ammesso che la banca sia disposta a farlo. Possiamo ad esempio chiedere il passaggio ad un tasso fisso dal variabile se questo è più conveniente o chiedere di eliminare alcuni costi ricorrenti. La rinegoziazione ricordiamo che non necessita di un notaio ed è sempre gratuita.

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