Mutui, occhio al tasso: oggi conviene il fisso rispetto al variabile, ecco perché

Alessandro Nuzzo

08/12/2022

Stando agli ultimi dati risulta molto più conveniente accendere un mutuo a tasso fisso che risulta in discesa rispetto ad uno variabile.

Mutui, occhio al tasso: oggi conviene il fisso rispetto al variabile, ecco perché

Stando ai dati del terzo trimestre dell’anno il mercato immobiliare in Italia ha tenuto meglio del previsto. In totale ci sono state 175.268 compravendite, con un incremento rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, dell’1,7%. L’incremento stando ai dati dei primi 9 mesi dell’anno è salito addirittura del 7,4%. Un mercato immobiliare che non è certamente indenne alla crisi economica e all’aumento del costo del denaro.

Questo lo si evince anche dal calo di acquisti effettuati con mutui. Ad oggi si compra maggiormente per preservare i propri risparmi dalla morsa dell’inflazione. Investire nel mercato immobiliare per dismettere liquidità in cambio di maggior comfort abitativo o di rendimenti maggiori rispetto a tenerli fermi sul conto corrente in attesa che l’inflazione eroda il loro potere d’acquisto.

I dati mostrano una ripresa del mercato immobiliare soprattutto verso i grossi capoluoghi di provincia. Se durante la pandemia l’esigenza delle famiglie era cercare case più spaziose, adesso la tendenza si sta spingendo verso le città che danno maggiori prospettive future anche in termini di rendimento. Si tratta principalmente di famiglie che hanno risparmi sufficienti per comprare senza mutuo, grazie alla vendita dell’abitazione in cui vivono. Eppure il periodo non è negativo per accendere un mutuo soprattutto se si sceglie di farlo con tasso fisso. Vediamo perché.

Mutui, conviene il tasso fisso anziché il variabile

La tendenza del mercato immobiliare è legato anche agli andamenti dei mutui e su questo aspetto a novembre c’è ottimismo, soprattutto per quelli a tasso fisso. Lo scorso mese l’Eurirs, il parametro che serve da base per prezzare i finanziamenti a tasso fisso, ha registrato una netta discesa. Ad esempio se il 1° dicembre avessimo voluto accendere un mutuo da 150mila euro per 30 anni a tasso fisso con spread 1,5%, la rata fissa tendenziale sarebbe passata dai 557 euro di inizio anno a 675 euro. In aumento è vero ma molto meno dei 716 euro che aveva toccato il mese precedente.

Dall’altro lato invece i mutui a tasso variabile continuano a crescere soprattutto a causa dell’aumento dell’Euribor, il parametro che serve da base per quest’ultimi. Per uno stesso mutuo da 150mila euro per 30 anni, la rata il 1° dicembre era arrivata a 668 euro, eguagliando di fatto quella del finanziamento fisso.

Ma se la Bce manterrà il programma che prevede aumenti graduali dei tassi, ecco che l’Euribor continuerà a salire nei prossimi mesi rendendo sempre meno conveniente questa scelta. È pur vero che il tasso variabile segue un andamento molto volatile e che magari nei prossimi anni, passata la tempesta dell’inflazione, potrebbe scendere e rivelarsi conveniente. Ma ad oggi per chi deve accendere un mutuo la scelta è quasi obbligata sul tasso fisso.

Poi nei prossimi anni, qualora i mutui variabili si rivelassero più convenienti si potranno sempre surrogare e si riuscirebbe egualmente ad approfittare del ribasso dei tassi. Chi ad oggi ha un mutuo a tasso variabile e starebbe pensando una surroga a tasso fisso, l’operazione ha senso soltanto in due condizioni: mutuo acceso da poco e a tasso basso sotto al 2%, perché quando ricorrono entrambi questi fattori un aumento del tasso di interessi ha effetti molto pesanti sulla rata.

Argomenti

# Mutuo

Iscriviti a Money.it