Mutui, nuova stangata sui tassi in arrivo

Alessandro Nuzzo

25/07/2023

Fed e Bce si preparano ad un nuovo aumento dei tassi di interesse per contrastare l’inflazione e ci saranno ripercussioni anche sui mutui.

Mutui, nuova stangata sui tassi in arrivo

Anche nella riunione di luglio Fed e Bce si preparano a varare un nuovo aumento dei tassi di interesse per cercare di fronteggiare l’inflazione che resta ancora alta e ancora oltre la soglia minima fissata. I rialzi di luglio erano stati già annunciati nelle scorse settimane e potrebbero essere gli ultimi prima di un ritorno ad una stabilità.

Le conseguenze ci saranno ovviamente anche per i mutui con quelli a tasso variabile che costeranno ancora di più. Questo sta causando una certa preoccupazione nelle associazioni di consumatori con molte famiglie messe in ginocchio da aumenti record.

Fed e Bce si preparano ad un nuovo aumento dei tassi

Ci sono pochi dubbi che le riunioni della banca statunitense e della Banca Centrale Europea in programma in questi giorni decreteranno un nuovo aumento dei tassi di interesse per provare a tenere a bada l’inflazione. Inizierà domani sera la Fed che al termine della due giorni dovrebbe annunciare un nuovo rialzo di 25 punti base portando il livello dei tassi di riferimento al 5,5%.

Poi giovedì toccherà alla Bce aumentare i tassi di interesse di 25 punti base portando il totale di riferimento al 4,25% e quello sui depositi al 3,75%. Venerdì invece arriverà la decisione della Bank of Japan che manterrà il suo atteggiamento accomodante e ultra espansivo.

Le conseguenze del rialzo del costo del denaro ovviamente si sentirà anche sul mercato creditizio con i mutui che costeranno di più.

In arrivo nuova stangata sui mutui

Con il nuovo rialzo di luglio i mutui costeranno di più. Cresce la preoccupazione da parte delle associazioni dei consumatori per le famiglie alle prese con esborsi record che sta creando non poche difficoltà. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori la rata per un mutuo da 115.000 euro a 25 anni nell’ultimo anno è cresciuta di 212,43 euro al mese e di 2.549,16 all’anno. Parliamo di un aumento del 44% rispetto al 2022 e di addirittura il 64% rispetto al 2021.

Nemmeno i mutui a tasso fisso stipulati oggi sono indenni dall’aumento con una rata in media più alta del 6% rispetto allo scorso anno e del 31% rispetto al 2021. Anche per le imprese l’accesso al credito sarà dispendioso. Secondo l’analisi di Studio Temporary Manager le imprese italiane nel 2024 pagheranno in totale 50 miliardi di interesse, quasi 30 miliardi in più rispetto al 2022. Le regioni più penalizzate saranno quelle dove è presente il più alto tasso di imprese industriali e quindi Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte.

Cosa succederà a settembre?

Gli aumenti di luglio erano stati già annunciati in precedenza ma ora gli occhi degli analisti sono puntati su settembre e su cosa potrebbe accadere. Dopo la fine dell’estate arriverà un nuovo aumento dei tassi o le banche centrali decideranno lo stop dopo un anno di aumenti continui?

Al momento non ci sono indicazioni precise per non influenzare il mercato ma sono in tanti a pensare che a settembre avverrà un ultimo aumento prima dello stop. L’inflazione sia negli Stati Uniti che in Europa è segnalata in discesa e a giugno i prezzi al consumo negli Usa sono scesi del 3%, in Europa restano al 5,5%.

L’inflazione inizia ad essere sotto controllo dopo un anno di continui rialzi e l’impressione è che in vista del 2024 le cose possano cambiare.

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