Mauro Romano, spunta l’identità del rapitore dopo 43 anni: chi è e cosa è successo

Isabella Policarpio

08/07/2020

Colpo di scena sul caso Mauro Romano, il bambino scomparso a 6 anni a Lecce: il rapitore è un amico di famiglia. Si riaprono le indagini per reati pedopornografici.

Mauro Romano, spunta l’identità del rapitore dopo 43 anni: chi è e cosa è successo

Il rapimento di Mauro Romano sembrava essere ormai un mistero irrisolto, invece, a 43 anni dalla sua scomparsa, spunta il nome del possibile rapitore: un amico della famiglia Romano che il bambino era solito chiamare “zio”.

L’uomo ad oggi ha circa 70 anni ed è al momento il sospettato numero uno, sul quale la Procura di Lecce sta indagando. Infatti sembra che ci fosse proprio lui a bordo dell’automobile sulla quale il piccolo Mauro - di appena 6 anni - è stato visto più di quarant’anni fa.

Si fa strada l’accusa di pedofilia e pedornografia: decisiva la denuncia di una madre il cui figlio è stato vittima di abusi sessuali.

Il corpo del bambino non è mai stato ritrovato; adesso il fascicolo è stato riaperto e forse potrebbe esserci una svolta definitiva per dare giustizia alla famiglia del piccolo Mauro, ancora in attesa di risposte.

Mauro Romano, un rapimento avvolto nel mistero: adesso la svolta

Il piccolo Mauro sparì il 21 giugno del 1977 quando era a casa dei nonni insieme al fratello in Salento. Il rapimento è avvenuto mentre i genitori si trovavano a Napoli, dove si erano recati per assistere ad un funerale. Al loro ritorno in Puglia il figlio Mauro non c’era più e di lui nessuna traccia. Inutili le ricerche del corpo: in questi anni più volte sono state condotte approfondite investigazioni nelle campagne, ma nulla è stato ritrovato, nemmeno qualche indizio o indumento.

Il caso è tornato sulla bocca di tutti nel mese di febbraio 2020, quando a seguito di una denuncia per molestie sui minori è entrato tra i sospettati un uomo di 71 anni - A.S. - il quale era già stato condannato per tentata estorsione nei confronti della famiglia Romano: egli aveva chiesto 30 milioni di lire per la restituzione del piccolo Mauro, anche se il bambino non era con lui.

Stando alle indagini della pm Stefania Mininni pare che A.S. non sia coinvolto direttamente nel rapimento ma abbia avuto un ruolo “collaterale”, invece a partire da questa segnalazione sono emersi nuovi indizi che spingono la Procura su un altro uomo che potrebbe essere l’artefice del rapimento e il presunto assassino di Mauro, una persona vicina alla famiglia Romano con la quale il bambino potrebbe essersi allontanato senza violenza. Al momento la sua identità è tenuta segreta per non compromettere l’andamento delle indagini.

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