L’avvertimento di Lagarde su salari e taglio dei tassi

Violetta Silvestri

15 Febbraio 2024 - 15:33

Lagarde ha avvertito di nuovo sulla necessità di prudenza nel prevedere il taglio dei tassi. La governatrice ha sottolineato anche l’importanza dei salari come motore dell’inflazione.

L’avvertimento di Lagarde su salari e taglio dei tassi

Lagarde è tornata a parlare del taglio dei tassi da parte della Bce, lanciando nuovamente l’avvertimento sulla spirale salari-prezzi.

I funzionari della banca centrale continuano a mostrare massima prudenza sull’attesa diminuzione del costo del denaro dopo gli aumenti da record. La Bce ha mantenuto i tassi di interesse invariati a un livello molto elevato da settembre e ha respinto le dilaganti voci di taglio dei tassi tra gli investitori già in primavera, sostenendo che mancano ancora dati cruciali, in particolare quelli sui salari.

Proprio sulle busta paga in Eurozona si è soffermata Lagarde in un intervento al Parlamento europeo. La governatrice ha ribadito quanto gli stipendi siano osservati speciali da parte dell’Eurotower.

Buste paga e taglio dei tassi: c’è il monito di Lagarde

La presidente della Bce ha messo in guardia contro tagli affrettati dei tassi di interesse e ha acceso i riflettori sull’aumento dei salari, un motore sempre più significativo dell’inflazione.

Anche se la disinflazione è destinata a continuare gradualmente nel 2024, giovedì Lagarde ha dichiarato ai legislatori dell’Unione europea a Bruxelles che i rischi sul rialzo dei prezzi permangono e che i politici hanno bisogno di maggiori garanzie che si possa centrare l’obiettivo del 2%.

“L’ultima cosa che vorrei è che prendiamo una decisione affrettata per vedere l’inflazione salire di nuovo e adottare ulteriori misure”, ha detto. Le osservazioni arrivano mentre molte delle principali banche centrali del mondo discutono su quando possono iniziare in sicurezza a invertire gli aumenti dei tassi adottati per mettere un freno all’inflazione, senza riaccendere i prezzi ancora una volta.

I funzionari di Francoforte sembrano combattuti tra un taglio iniziale ad aprile o giugno, anche se la maggioranza ha pubblicamente sostenuto la data successiva, desiderosa di ottenere maggiore chiarezza sullo sviluppo degli stipendi e dei profitti aziendali nei 20 Paesi della zona euro.

Lagarde ha individuato i salari come “un motore sempre più importante della dinamica dell’inflazione nei prossimi trimestri”. Ma mentre il lungimirante sistema di monitoraggio dei pagamenti della Bce continua a segnalare forti pressioni, gli accordi indicano una certa stabilizzazione nell’ultimo trimestre del 2023, ha affermato.

“Le pressioni salariali per il 2024 dipenderanno in particolare dall’esito dei cicli di trattative in corso o imminenti che interesseranno un’ampia quota di dipendenti dell’area euro” nei prossimi mesi, ha ricordato Lagarde.

Il contributo all’inflazione dei profitti aziendali ha continuato a diminuire, ha affermato, suggerendo che gli aumenti salariali “sono almeno in parte tamponati dai margini di profitto”.

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