Influenza 2023, per quanto tempo è contagiosa?

Giorgia Bonamoneta

25 Dicembre 2022 - 14:07

È arrivata anche quest’anno l’influenza stagionale. Ecco per quanto tempo è contagiosa e quali sono i consigli dell’Istituto superiore di sanità.

Influenza 2023, per quanto tempo è contagiosa?

La pandemia di coronavirus ha fatto abbassare l’attenzione sull’influenza che ogni anno colpisce milioni di persone. Quest’anno è stata l’influenza australiana, primo luogo colpito dall’ondata, a far registrare picchi di contagi.

Negli ultimi due anni siamo stati protetti dal Covid-19, ma potremmo essere più suscettibili all’influenza e ad altri virus simili al raffreddore. In Francia lo scorso agosto è stato cognato il termine “debito di immunità” per descrivere proprio questa riduzione dell’immunità della popolazione per i virus stagionali.

L’influenza non è scomparsa e i virus stagionali rappresentano un problema per la sanità pubblica, con un notevole impatto dal punto di vista epidemiologico, clinico ed economico. Nel 2023 potrebbe esserci un picco dell’influenza, soprattutto perché il ceppo australiano si presenta come piuttosto aggressivo e una persona rimane contagiosa per almeno 2 giorni nei casi in cui la sintomatologia compare prima, e fino a 10 giorni dopo nei casi in cui non si presentano sintomi.

Cosa c’è da sapere sull’influenza e su come affrontarla nel 2023? Di seguito una guida con le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità.

Che cos’è l’influenza?

L’influenza è una malattia respiratoria causata da virus influenzali. Si tratta di una malattia stagionale che si ripresenta in maniera periodica, solitamente nel periodo invernale. Esistono diverse tipologie di influenza stagionale, ma i virus influenzali sono soliti mutare e per questo trovano ogni anno un numero molto ampio di popolazione suscettibile nel quale diffondersi.

Le epidemie e pandemie di influenza si verificano in maniera imprevedibile, come l’influenza spagnola nel 1918 o quella asiatica nel 1957. L’ultima pandemia influenzale è quella dovuta al virus H1N1 (influenza suina) nel 2009, originaria del Messico, che ha colpito uomini e maiali.

Il sorgere di una nuova influenza mette in allarme i sistemi di controllo che lavorano per comprendere se sia un evento pandemico o un’influenza di tipo stagionale meno grave.

Come si trasmette l’influenza?

Tutti i virus influenzali nominati sono trasmessi per via aerea, attraverso le gocce di saliva, gli starnuti o anche solo parlando in ambienti affollati e chiusi. La trasmissione quindi non è differente da quella che abbiamo sperimentato nel corso degli ultimi due anni con la pandemia di coronavirus.

Le persone possono rimanere contagiose per diversi giorni prima dell’inizio della sintomatologia e talvolta anche fino a 10 giorni dopo. In particolare i più esposti sono i bambini e le persone anziane, ma anche chi ha un sistema immunitario indebolito, cioè le cosiddette “categorie fragili”.

Quali sono i sintomi dell’influenza?

In generale l’influenza di tipo stagionale presenta sintomi lievi, ma in alcuni casi vi è il rischio di complicanze. Per la maggior parte delle persone, dopo un’incubazione di uno o due giorni, iniziano a manifestarsi sintomi come febbre, dolore muscolare, mal di testa, mal di gola, raffreddore e tosse.

È molto comune che l’influenza possa anche generare sintomi più gravi o fastidiosi come eccessiva sensibilità e l’intolleranza alla luce, oltre a nausea, vomito e sintomi a carico del tratto gastrointestinale. Sintomi più gravi si presentano sottoforma di bronchite o polmonite, otite e sinusite nei bambini.

Le persone più colpite da sintomi gravi e complicazioni sono:

  • le donne in gravidanza
  • i bambini fra i 6 mesi e 5 anni
  • gli anziani
  • i pazienti con malattie croniche o con sistema immunitario indebolito.

Prevenzione e terapia per l’influenza

La terapia per le persone non in stato di fragilità è in genere il riposo, con l’aggiunta se necessario di paracetamolo o ibuprofene per contenere la febbre. Ci sono poi casi più gravi nei quali i soggetti devono essere sottoposti a una terapia farmacologica per aiutare ad attenuare i sintomi.

Aspetto importante nel caso dell’influenza stagionale è però la prevenzione con il vaccino antinfluenzale indicato per tutti i soggetti. Il vaccino è fortemente consigliato a chi ha un’età pari o superiore a 65 anni, ma anche a tutte quelle persone che hanno condizioni di fragilità, donne in gravidanza e personale sanitario.

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