L’inflazione può ancora sorprendere. E restare alta, anche in Italia

Violetta Silvestri

10 Gennaio 2023 - 12:58

L’inflazione ha raggiunto il picco o no? Sta davvero rallentando nelle principali economie? Le risposte a queste domande potrebbero sorprendere in negativo: i prezzi alti sono qui per restare.

L’inflazione può ancora sorprendere. E restare alta, anche in Italia

Le previsioni sull’inflazione sono le più gettonate in questo inizio 2023: da esse dipendono le mosse delle banche centrali, il valore del reddito delle famiglie, la crescita delle economie.

L’ultima, in termini cronologici, analisi è di alcuni dei più grandi gestori patrimoniali del mondo come BlackRock Inc., Fidelity Investments e Carmignac. Il loro avvertimento appare chiaro: i mercati stanno sottovalutando sia l’inflazione che il picco massimo dei tassi statunitensi, proprio come un anno fa. Attenzione, quindi, alla traiettoria dei prezzi nei prossimi mesi: il calo non è scontato.

Inoltre, segnali poco rincuoranti arrivano anche in queste ore dai prezzi dei carburanti in Italia. Il balzo è da record e questo può influire sull’inflazione nazionale.

Allarme inflazione: i mercati la sottovalutano?

La posta in gioco è immensa nei mercati dopo che Wall Street ha sottovalutato quasi all’unanimità la traiettoria dell’inflazione. Le azioni globali hanno visto spazzare via 18 trilioni di dollari, mentre il mercato dei Treasury USA ha subito il suo anno peggiore della storia.

Eppure, le aspettative sono ancora una volta che l’inflazione sarà relativamente docile e scenderà verso l’obiettivo del 2% della Federal Reserve entro un anno, mentre i mercati monetari scommettono che la banca centrale inizierà a tagliare i tassi.

Frederic Leroux, membro del comitato di investimento e capo del team cross asset presso Carmignac, asset manager francese da 44 miliardi di euro, ha affermato che è probabile che la carenza di lavoratori alimenterà l’inflazione più di quanto ci si aspetta.

“L’inflazione è qui per restare”, ha detto Leroux in un’intervista riportata da Bloomberg. “Dopo la crisi i banchieri centrali pensavano di poter decidere il livello dei tassi di interesse. Negli ultimi due anni si sono resi conto di no: l’inflazione invece lo può fare.”

Anche gli analisti dell’Investment Institute di BlackRock vedono persistere un’inflazione elevata, con poche speranze che una recessione spinga la Fed a tagliare i tassi. Invece, si aspettano che la banca centrale sostituisca i suoi aumenti fuori misura in rialzi più piccoli.

“È improbabile che le banche centrali vengano in soccorso con rapidi tagli dei tassi per placare recessioni progettate per portare l’inflazione agli obiettivi politici. Semmai, i tassi ufficiali potrebbero rimanere più alti più a lungo di quanto il mercato si aspetti”, ha scritto la scorsa settimana un team di analisti tra cui Jean Boivin, capo dell’Istituto.

Il direttore della macro globale di Fidelity Investments, Jurrien Timmer, ha dichiarato a Bloomberg che l’inflazione rimane un rischio chiave per i mercati, poiché la Fed ha ripetutamente chiarito che vuole vedere la misura scendere fino all’obiettivo del 2%, non solo un rallentamento crescita dei prezzi.

Leroux di Carmignac ha affermato che l’attenzione del mercato sul potenziale pivot della Fed è uno spettacolo secondario, poiché ci sarà un momento in cui gli investitori si renderanno conto che l’inflazione è più vischiosa di quanto pensassero.

In Italia l’inflazione può ancora aumentare

Se da una parte l’ultima lettura dei prezzi al consumo in Eurozona ha evidenziato un rallentamento, dall’altra sono emerse ancora pressioni sull’inflazione core, che non considera energia e cibo. L’allarme, quindi, non è finito.

E in queste ore l’Italia è in allerta per i costi del carburante in fuga, che possono avere ripercussioni anche dirette sull’inflazione. Lo ha spiegato il presidente Istat a Sky tg24: “Questo [aumento prezzi carburanti] può rappresentare un grosso problema in prospettiva, se le cose dovessero andare nella direzione di una continua crescita...”

L’inflazione acquisita per il 2023 è al 5,1%, una percentuale che può facilmente correre se l’andamento dei prezzi carburanti peggiorerà a danno dei consumatori. Intanto, il Governo ha incontrato la Guardia di Finanza per combattere eventuali speculazioni.

Questo è solo un esempio di quanto il tema prezzi in aumento o in rallentamento sia spinoso e cruciale. L’inflazione, purtroppo, può ancora avere spazio per aumentare.

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