Il mondo scosso da 5 eventi chiave: i mercati oggi ripartono da qui

Violetta Silvestri

30/05/2023

I mercati oggi ripartono da almeno 5 eventi cruciali che stanno attirando l’attenzione di investitori e analisti: cosa sta accadendo nel mondo e perché ci sono fatti e sviluppi politici da osservare.

Il mondo scosso da 5 eventi chiave: i mercati oggi ripartono da qui

Mercati misti oggi e in attesa di sviluppi concreti sull’innalzamento del tetto al debito Usa, dopo che c’è stata la bozza di accordo.

In realtà, gli investitori guardano almeno 5 eventi cruciali che stanno scuotendo il mondo e che riguardano cambiamenti politici di grande rilevanza anche per le potenziali conseguenze economiche e finanziarie.

Dalle elezioni anticipate a sorpresa in Spagna alla conferma al potere in Turchia di Erdogan fino alle vicende cinesi, alle aspettative su Bce e Fed e alla questione strategica del tetto al debito statunitense, il mondo si trova in bilico tra il rischio di forti tensioni e possibilità di nuovi equilibri.

In questo contesto, i mercati oggi viaggiano misti. Treasuries Usa e futures su azioni statunitensi avanzano nella speranza che il Congresso approvi un accordo sul debito per scongiurare un default. L’indice Hang Seng China Enterprises era destinato a scendere per il quinto giorno, portando le sue perdite dal picco del 27 gennaio a oltre il 20%.

Anche Shanghai e Shenzhen scivolano al ribasso. Una traballante ripresa economica, l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche e uno yuan più debole hanno tenuto gli investitori globali lontani dai mercati cinesi.

In controtendenza ancora il Giappone, con il Nikkei che sta vivendo un buon momento e sta chiudendo con guadagni.

I mercati oggi ripartono dalle incertezze di questi 5 eventi chiave.

1. Sorpresa Spagna: crisi ed elezioni anticipate

Nell’Europa mediterranea è arrivata a sorpresa la crisi politica spagnola.

Il primo ministro Pedro Sanchez ha ammesso che il suo partito socialista ha subito una schiacciante sconfitta alle elezioni regionali di domenica.

Sanchez, 51 anni, ha sorpreso quindi i suoi avversari sciogliendo il Parlamento e innescando un’elezione generale anticipata poche ore dopo aver appreso l’intera portata delle sue perdite nelle votazioni del giorno precedente.

I partiti spagnoli avranno meno di due mesi per la campagna elettorale preparatoria alle elezioni del 23 luglio.

L’evoluzione della situazione politica spagnola sarà seguita con interesse. Il momento è cruciale per il Paese mediterraneo nelle sue sfide economiche. Inoltre, l’avanzata della destra al potere, che ha di fatto indebolito i socialisti di Sanchez, è un indicatore del termometro politico europeo, a un anno dalle elezioni per il Parlamento Ue.

2. Erdogan sultano di Turchia

Recep Tayyip Erdogan, confermato presidente dopo il ballottaggio del 28 maggio, ha promesso una squadra con “credibilità internazionale” per gestire le finanze della nazione. Data la sua influenza su tutto, dai tassi di interesse alle infrastrutture, quale fiducia riuscirà davvero a conquistare è un tema ancora incerto.

Un nuovo gabinetto dovrebbe essere nominato alla fine della settimana dopo che il leader più longevo della Turchia ha esteso il suo governo di altri cinque anni. A gestire le finanze potrebbe arrivare Mehmet Simsek, un ex ministro delle finanze che i consiglieri di Erdogan hanno corteggiato per sovrintendere alla politica economica, secondo indiscrezioni. Le scelte in tema economico sono osservate con estrema attenzione dai mercati e dagli analisti internazionali, vista la crisi per il costo della vita che sta soffocando la Turchia e la discutibile politica sui tassi (in diminuzione anche con un’inflazione record) che ha fatto crollare la lira e fuggire gli investitori dalla nazione turca.

La valuta ha esteso il suo tonfo verso minimi storici rispetto al dollaro dopo che Erdogan ha prevalso al ballottaggio di domenica. C’è molto scetticismo sulla sua capacità di rassicurare i mercati.

3. Accordo sul debito Usa verso il voto

La Casa Bianca e i leader del Congresso repubblicano stanno avviando campagne di lobbying per ottenere l’approvazione di un accordo che eviterà un default degli Stati Uniti mentre ambientalisti, falchi della difesa ed estremisti conservatori sono tra i delusi dei compromessi trovati nell’intesa.

Il presidente Joe Biden sta chiamando personalmente i legislatori affinché sostengano questo disegno di legge. Sia Biden che il presidente della Camera repubblicana Kevin McCarthy hanno espresso fiducia che avrebbero raccolto i voti necessari. “Non dico mai di essere fiducioso su ciò che farà il Congresso, ma mi sento molto bene”, ha detto Biden.

Mercati azionari, obbligazionari e delle materie prime sono con il fiato sospeso in attesa di voltare pagina da questa drammatica storia della crisi del debito Usa.

4. Cina perno della finanza globale?

Quando Jamie Dimon sarà al centro della scena al vertice cinese di JPMorgan mercoledì, si troverà di fronte a un panorama aziendale che sembra molto diverso dalla sua visita di quattro anni fa.

Nel 2019, l’ultima volta che l’evento di punta si è tenuto di persona, la banca statunitense e i suoi colleghi di Wall Street si stavano preparando per incassare la tanto attesa apertura della Cina del suo settore finanziario da 60 trilioni di dollari. Quest’anno, la conferenza si svolge sullo sfondo di un rapporto Usa-Cina che è il peggiore degli ultimi decenni.

Una lenta economia cinese e le crescenti repressioni di Pechino sulle imprese estere stanno costringendo le banche globali a ripensare le loro ambizioni nel Paese, con obiettivi di profitto rivisti e tagli di posti di lavoro. La banca di Wall Street cercherà di fare bella figura nonostante le tensioni. La conferenza si apre con un discorso intitolato “We are Back!”.

5. Bce e Fed: tutti aspettano le banche centrali

I mercati obbligazionari già si stanno preparando alle riunioni Bce e Fed di metà giugno: con ulteriori rialzi dei tassi in vista, i rendimenti possono ancora balzare, riportando un certo scompiglio nel settore.

Le decisioni della Federal Reserve e della Banca centrale europea si susseguiranno in rapida successione.

I rialzisti delle obbligazioni cercheranno di aggrapparsi all’idea che l’inflazione dovrebbe scendere entro la fine dell’anno e che sarà sufficiente per i banchieri centrali per fornire una guida accomodante per i prossimi mesi. Tuttavia, anche in questa prospettiva di un allentamento, la messaggistica di Lagarde e Powell richiederà probabilmente un rafforzamento della necessità di alti tassi di interesse a breve termine e più a lungo.

La Bce potrebbe essere vicina al punto in cui può smettere di aumentare i costi dei prestiti, ma ha ancora molta strada da fare mentre cerca di portare l’inflazione sotto controllo, secondo il membro del Consiglio direttivo Pablo Hernandez de Cos.

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# Spagna

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