Extraprofitti banche: governo riduce pressione fiscale mentre la BCE aumenta i tassi

Lorenzo Bagnato

08/08/2023

Poiché la stretta monetaria della BCE esercita una maggiore pressione sui cittadini europei, l’Italia ha deciso di tassare gli extraprofitti delle banche.

Extraprofitti banche: governo riduce pressione fiscale mentre la BCE aumenta i tassi

La Borsa di Milano ha registrato un forte calo martedì quando il governo italiano ha annunciato una tassa del 40% sui profitti eccessivi delle istituzioni finanziarie. Ad annunciare il provvedimento il vice-presidente Matteo Salvini.

Durante l’ultimo Consiglio Europeo, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato la sua intenzione di sostenere le famiglie italiane. Parte del piano della Meloni era quello di convertire i mutui a tasso variabile in mutui a tasso fisso per le famiglie italiane.

Secondo il governo, la nuova tassa annunciata finanzierà questa misura. Il governo riceverà il 40% di tutti i profitti superiori al 3% rispetto al 2021 e al 6% rispetto al 2022. In nessun caso l’imposta può eccedere il 25% del valore patrimoniale complessivo della banca.

Martedì, la Borsa di Milano ha perso il 2,21% alle ore 13:00.

La tassa sarà limitata ai profitti del 2022 e del 2023 e entrerà in vigore nella seconda metà del 2024. Le stime del governo mostrano che questa misura produrrà 3 miliardi di euro, che saranno utilizzati per allentare la pressione fiscale e gli alti tassi ipotecari.

A marzo, il governo italiano ha tagliato le imposte sul reddito e sulle società, nonché ridotto le sanzioni per gli evasori fiscali che vengono puliti.

L’Unione Europea ha chiesto all’Italia di risolvere il suo problema di evasione fiscale, uno dei più grandi del blocco, come condizione per ricevere il recovery fund di €190 miliardi.

Problema a livello di UE

La misura italiana per ridurre la pressione fiscale arriva in un momento difficile per i contribuenti europei.

Alla fine di luglio, la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di un ulteriore 0,25% portandoli al massimo degli ultimi 22 anni. Facendo parte dell’Eurozona, anche l’Italia è interessata da questo aumento dei tassi.

Il PIL dell’Italia è diminuito del 0,3% nel secondo trimestre nonostante un aumento del +0,3% nell’Eurozona. In generale, l’intero blocco rischia una profonda recessione o, peggio ancora, stagflazione.

L’inflazione dell’Eurozona è diminuita più del previsto a giugno, ma è ancora molto alta al 5,5%. Eurostat prevede un leggero calo al 5,3% a luglio. Anche l’inflazione core rimane un problema serio al 5,5%.

L’obiettivo di inflazione del 2% fissato dalla BCE è ancora molto lontano e quest’anno non è prevista alcuna stabilizzazione del tasso. I primi tagli dei tassi sono attesi per la metà del 2024, quando molto probabilmente l’Europa sarà entrata in recessione.

I tassi di interesse elevati e l’inflazione hanno colpito in primo luogo i cittadini comuni, che hanno vissuto in rapida successione una pandemia globale e una grande guerra sul suolo europeo. Mentre la crisi ucraina sembra senza fine, l’Europa resisterà a un altro inverno di alti prezzi dell’energia e tassi di interesse?

Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-08-08 13:27:34. Titolo originale: Italy taxes banks, reduces fiscal pressure amid ECB rate hikes

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