Euro dollaro, quanto peserà la decisione Bce sui tassi?

Violetta Silvestri

23 Ottobre 2023 - 13:06

La coppia EUR/USD subirà scosse dalla prossima riunione della Bce? Cosa prevedono le analisi del Forex e perché la moneta unica potrebbe restare indebolita.

Euro dollaro, quanto peserà la decisione Bce sui tassi?

L’euro dollaro fatica a superare la soglia di 1,06 dollari mentre gli investitori si preparano per l’imminente incontro della Banca Centrale Europea nel corso della settimana.

Probabilmente, la Bce lascerà invariati i tassi di interesse, dopo 10 aumenti consecutivi che hanno portato i costi di finanziamento ai massimi pluriennali, poiché i timori di recessione incombono anche se l’inflazione rimane ben al di sopra del 2% previsto.

Il focus è su quanto davvero la riunione del 26 ottobre possa innescare spinte, al rialzo o al ribasso rispetto al biglietto verde, della moneta comunitaria e quale sarà soprattutto il peso delle parole di Lagarde sul prossimo futuro.

L’impressione di diversi analisti è che, più della decisione sui tassi, l’andamento del dollaro e dei rendimenti Usa, oltre allo scenario globale internazionale con gli sviluppi in Medio Oriente e segnali ulteriori di contrazione in Eurozona potranno influire sull’EUR/USD.

Euro dollaro al test della Bce: cosa aspettarsi?

La coppia EUR/USD viene scambiata intorno a 1,0600, recuperando terreno nella sessione europea di lunedì 23 ottobre. La coppia sta trovando supporto da una performance modesta del dollaro Usa, anche se i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi aumentano e il sentiment di rischio rimane cauto.

Secondo alcune analisi, la capacità dell’euro di superare la linea di tendenza ribassista sarà probabilmente determinata dal significato dei dati in arrivo in questa settimana molto impegnativa per l’Eurozona.

Il primo è il rilascio dei dati flash del sondaggio Pmi martedì 24 ottobre, dove il mercato prevede un dato composito di 47,4, con il manifatturiero stimato a 43,7 e i servizi a 48,6.

Il sentiment nei confronti dell’Eurozona è decisamente negativo da luglio e può registrarsi un maggiore margine di rialzo sulla coppia nel caso in cui i dati superino le aspettative rispetto al contrario.

Sul fronte riunione Bce, il mercato è pronto a scommettere che Francoforte interrompa il ciclo di rialzi in vista sia dell’indebolimento dell’attività economica che dell’inflazione.

Ciò non costituirebbe una sorpresa per il mercato e non avrà alcun impatto sui tassi di cambio dell’euro stando alle valutazioni di alcuni esperti. Spetta invece alle linee guida emesse dalla presidente della BCE Christine Lagarde e dal Consiglio direttivo muovere il Forex.

La regola generale è che una guida “da falco” si dimostrerebbe di sostegno all’euro, e questo molto probabilmente si presenterebbe sotto forma di un chiaro messaggio che potrebbe essere ancora necessario un ulteriore rialzo per mantenere un fermo controllo sull’inflazione.

In questo caso, anche i commenti sull’economia sarebbero ottimisti, sottolineando la probabilità di uno scenario di “atterraggio morbido” in cui l’inflazione verrà ridotta con un impatto minimo sulla crescita, spingendo gli investitori a posticipare la tempistica prevista del primo taglio dei tassi nel 2024.

Un tono più “colomba”, invece, potrebbe innescare un indebolimento della moneta unica, accompagnato dalla convinzione che l’economia sta rallentando e questo aiuta i prezzi a scendere e a prevedere tagli del costo del denaro.

Altre analisi suggeriscono nello specifico che se Lagarde segnalasse che la pausa non è breve e per una migliore valutazione dei dati, ma piuttosto la conclusione di un’aggressiva campagna di inasprimento, l’euro potrebbe subire perdite significative contro il dollaro statunitense.

Al contrario, se la guidance lasciasse la porta aperta per un altro rialzo del tasso in una data successiva (magari a dicembre), la coppia EUR/USD potrebbe avere una buona opportunità per una ripresa misurata nel breve termine

Per gli strateghi di ING il cambio EUR/USD oscillerà intorno a 1,05/1,06 durante e dopo la riunione della BCE. “Il dollaro e gli eventi geopolitici potrebbero avere più voce in capitolo nel guidare qualsiasi tendenza a breve termine”.

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