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Il trading con Directa sui futures del CME, il più grande mercato mondiale dei derivati

Redazione

20 Ottobre 2021 - 15:29

Directa offre da sempre l’accesso diretto ai futures del CME con costi ridotti per le quotazioni e modalità operative semplificate. Recentemente la partnership si è rafforzata e sul sito directa.it è stata aggiunta una sezione dedicata al più grande mercato mondiale dei derivati.

Il trading con Directa sui futures del CME, il più grande mercato mondiale dei derivati

Non c’è forse investitore attivo in Borsa sui titoli azionari che non si sia mai posto almeno la domanda se estendere la propria operatività ai derivati e quali vantaggi poterne eventualmente ricavare.

Molti si rispondono semplicemente e con buone ragioni che le operazioni a leva sono sempre pericolose ed è meglio starne alla larga, ma spesso non conoscono a fondo il funzionamento di questi strumenti; in particolare qui parliamo dei futures, quelli più comuni e largamente trattati.

Mi perdonino quindi i trader più navigati se spendo più di qualche parola per illustrare ai meno esperti che cos’è e come funziona un future.

Cos’è e come funziona un future

Si tratta di un contratto fra due parti che si impegnano una ad acquistare e l’altra a vendere una quantità determinata di un’attività sottostante da consegnarsi contro pagamento, a una data futura prestabilita (scadenza del future), di un prezzo scelto e fissato all’apertura della posizione.

Il sottostante può essere un indice di mercato, uno strumento finanziario (azioni, bond...), una valuta o una materia prima (dai metalli preziosi, come oro, platino, rame...al petrolio, ai prodotti agricoli, come grano, mais, soia...).

Il future nasce con una funzione di copertura di attività commerciali, che riguarda però di fatto solo alcuni attori dell’economia reale. Si pensi all’agricoltore preoccupato per il possibile deprezzamento del grano sul mercato prima della futura vendita del suo raccolto, o all’azienda che dovrà ricostituire le sue scorte di petrolio a distanza di alcuni mesi e non vuole rischiare di pagarle a un prezzo più alto di quello attuale preventivato: il primo può bloccare il prezzo con un’operazione “corta”, ovvero vendere un future per un valore del sottostante vicino a quello del suo incasso previsto, recuperando così dal contratto l’eventuale perdita di valore realizzatasi sul mercato; la seconda al contrario acquisterà un future sul petrolio e compenserà l’eventuale maggior esborso del suo acquisto “reale” con il guadagno ricavato alla scadenza del contratto per l’incremento di valore della materia prima sottostante.

Per i comuni investitori attivi solo in campo finanziario questa funzione è invece del tutto residuale e riguarda per lo più i futures sulle valute, che permettono a chi detiene molti titoli in valuta estera di neutralizzare il rischio di un cambio sfavorevole. Proteggere un’esposizione su altri investimenti azionari con un future di segno opposto sull’indice di riferimento può sì mettere al riparo da un’eccessiva perdita, ma preclude anche la possibilità di guadagno, che costituisce la motivazione stessa dell’investire denaro: se mi limito a recuperare da una parte quel che perdo dall’altra, tanto vale evitare di entrare sul mercato, pagando a vuoto tasse e commissioni (più utili se mai le opzioni, quando possibile).

La principale differenza fra questo tipo di investimento e quello più lineare in azioni consiste nel fatto che con il future non si acquisisce la proprietà di un titolo, ma sostanzialmente si mette in atto una scommessa sul suo futuro andamento, versando a garanzia dell’impegno assunto con la controparte una somma (margine) che costituisce solo una piccola frazione del valore del contratto: da qui il forte effetto leva dell’operazione, tanto maggiore quanto più piccola è la percentuale richiesta per l’apertura della posizione.

Un esempio numerico elementare: se pago 10.000 per controllare un controvalore di 100.000 e questo sale del 5%, a 105.000, i 5000 che guadagno equivalgono al 50% del mio investimento iniziale, una percentuale dieci volte maggiore; purtroppo lo stesso vale all’inverso in caso di discesa del prezzo.

E’ importante sapere che i futures possono essere e sono di fatto scambiati liberamente per tutta la durata prevista e che anzi in particolare quelli sulle materie prime vengono regolarmente chiusi prima della scadenza (eventualmente dall’intermediario, se non ci pensa l’investitore), in modo da poter regolare gli impegni in denaro, evitando di trovarsi sotto casa, ad esempio, un camion carico di barili di petrolio da consegnare!

La contrattazione si svolge in un mercato organizzato che garantisce il buon fine delle operazioni e il rispetto degli impegni delle parti. Se la variazione del valore del sottostante dovesse eccedere il margine versato, l’investitore si vedrà richiedere un’integrazione che vada a ripristinare la percentuale del controvalore stabilita per il suo future e chiudere eventualmente la posizione, con perdita di quanto pagato inizialmente, se deciderà di non aggiungere l’ulteriore versamento.

Se e finché il margine rimane sufficiente, i guadagni o le perdite corrispondenti all’andamento del sottostante vengono invece regolati quotidianamente con accrediti o addebiti sul conto del cliente, che lasciano quindi inalterato il margine iniziale fino alla chiusura della posizione, quando verrà restituito incrementato o decurtato dell’importo spettante in base al controvalore del sottostante. Fino alla scadenza del contratto non c’è quindi alcun flusso di denaro tra le parti contraenti, ma solo la regolazione del margine versato e del gain/loss giornaliero a cura degli intermediari abilitati.

Se si conoscono bene tutte queste caratteristiche, e soprattutto se non si dimentica mai che il valore in gioco è molto superiore a quanto materialmente versato, ci si può ragionevolmente cimentare nel trading in futures per sfruttarne almeno il principale vantaggio: grazie all’effetto leva insito nello strumento, non è necessario possedere, o comunque immobilizzare, ingenti capitali per conseguire guadagni più consistenti in caso di buon andamento del sottostante; per sfruttare la leva con le azioni occorre invece almeno detenere titoli a garanzia per ricevere un finanziamento per gli acquisti, e ottenere il prestito titoli per le vendite allo scoperto, pagando in entrambi i casi i relativi interessi.

Quando si parla di futures il pensiero corre subito al CME (Chicago Mercantile Exchange), il più grande mercato mondiale dei derivati, che, oltre a garantire volumi e liquidità elevatissimi, nonché assoluta trasparenza, presenta un ulteriore vantaggio di ordine pratico, importante per tutti e soprattutto per chi, impegnato nel suo lavoro mattina e pomeriggio, gradisce dedicarsi al trading con tranquillità nelle ore serali: gli orari di negoziazione coprono tutta la giornata (c’è solo un’ora di stop dalle 23 a mezzanotte)!

Aggiungiamo che il CME ha ampliato recentemente il suo assortimento con molti futures Micro di minor valore, offrendo così contratti maneggevoli anche per i piccoli investitori, che prima erano giustamente spaventati da controvalori eccessivi del sottostante, saliti a cifre iperboliche nel caso degli indici azionari USA (oltre 280.000 dollari, ad esempio, per l’E-mini Nasdaq 100, con l’indice sottostante oltre 14000 e un moltiplicatore di 20).

Ora possiamo dire che i futures CME sono adatti anche a chi non vuole o non può esporsi per somme troppo alte: l’importante è mantenere sempre la consapevolezza che l’effetto leva amplifica sì i guadagni, ma specularmente anche le perdite, sicché il vantaggio deve essere individuato, come per tutti gli strumenti derivati, più nella possibilità di “sedersi al tavolo” anche con piccole somme che in quella di conseguire maggiori guadagni, che è ovviamente a doppio taglio.

Per contenere il rischio di perdite eccessive si possono utilizzare anche per i futures gli ordini condizionati stop loss, tenendo presente però che in fasi di fast market possono essere scavalcati e spesso, se troppo vicini al prezzo di eseguito, sortiscono l’effetto di chiudere in perdita una posizione che poco dopo avrebbe invertito la rotta verso un guadagno.

La strategia più saggia per non rischiare troppo resta quella di limitare l’esposizione eccessiva, eventualmente utilizzando i Micro futures, che consentono anche di “dosare” elasticamente le quantità in entrata e in uscita: ad esempio il Micro E-mini Nasdaq100 vale dieci volte meno del E-mini Nasdaq 100, ma per posizionarsi su un controvalore intermedio, e poter anche in seguito chiudere solo una parte della propria posizione complessiva, se ne possono acquistare due con lo stesso costo commissionale, o di più con un aggravio di scarso rilievo (con Directa il Micro costa 3$ contro i 6 del Mini).

Directa: nuova sezione dedicata ai future del CME

Directa offre da sempre l’accesso diretto al CME, con costi ridottissimi per le quotazioni (gratuite per il forex e 3$ al mese per i soli livelli bid/ask degli altri futures, più che sufficienti per un’operatività efficace) e modalità operative come sempre molto semplici.

Recentemente la partnership tra CME e Directa si è rafforzata e sul sito directa.it è stata aggiunta una sezione dedicata al CME Group di agevole consultazione: vi si trovano l’elenco e le informazioni dettagliate sui numerosi futures negoziabili e una heatmap in cui gli stessi compaiono all’interno di riquadri colorati in diverse gradazioni di rosso e di verde in funzione del loro andamento, dal rosso più cupo dei peggiori al verde più brillante dei migliori, così da offrirne una percezione visiva immediata; negli stessi riquadri sono riportati anche il codice del titolo, il prezzo corrente e la sua percentuale di scostamento dal prezzo di riferimento. Sono disponibili inoltre diversi video relativi a webinar di formazione, alcuni in inglese e altri in italiano.

Tra i futures USA più scambiati ricordiamo i seguenti, con sottostanti indici azionari USA, oro e altri metalli preziosi, valute, gas e petrolio:
Micro E-mini S&P 500, Micro E-mini Nasdaq 100, Micro E-mini Dow Jones, Micro E-Mini Russell 2000, Micro Silver, Micro Gold, E-micro EUR/USD, Micro Crude Oil (WTI), E-mini Nasdaq 100, E-mini S&P 500, Mini Dow Jones, Gold 100, Silver 5000, Platinum, Copper, E-mini Crude Oil, Light Sweet Crude Oil, Natural Gas, E-mini Natural Gas, Future EUR/USD, Mini EUR/USD, British Pound, Japanese Yen, Swiss Franc.

di Giuliana Fittante

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