Cosa rischia (davvero) la Juventus per Fagioli e il calcioscommesse

Simone Micocci

12/10/2023

Quali rischi per la Juventus laddove dovesse essere confermata l’accusa di calcioscommesse per il centrocampista Nicolò Fagioli? Ammenda per responsabilità oggettiva, esclusa quella diretta.

Cosa rischia (davvero) la Juventus per Fagioli e il calcioscommesse

Nicolò Fagioli risulta indagato per calcioscommesse: a tal proposito è lecito chiedersi cosa rischia la Juventus visto che la storia ci dice che in alcuni casi a pagare sul piano sportivo sono state anche le società.

Alla memoria viene subito quanto successo nel 2012, quando la Commissione disciplinare ha inflitto 6 punti di penalizzazione al Lecce (già retrocesso in Serie B), disponendone la retrocessione in Lega Pro. In quell’occasione, infatti, la Commissione valutò la responsabilità diretta della società, squalificando l’allora presidente Pierandrea Semeraro e il difensore Andrea Masiello.

Tuttavia, oggi la questione è molto differente da allora: come spiegato dallo stesso Fabrizio Corona - che già il 3 agosto scorso aveva anticipato la notizia riguardo alla presunta ludopatia di Nicolò Fagioli - nella situazione attuale non si tratta di “vendere” le partite, bensì di scommettere sul risultato. Il che è molto differente, in quanto esclude la responsabilità diretta delle società con cui risultano tesserati i calciatori che eventualmente saranno coinvolti da questo nuovo scandalo calcioscommesse.

Cosa rischia la Juventus per la questione Fagioli

Per Nicolò Fagioli, che sembra essersi autodenunciato confermando di aver scommesso sulle partite di calcio (anche su siti illegali), si apre un doppio procedimento:

  • da una parte la giustizia penale, che valuterà la giusta sanzione per aver scommesso su delle piattaforme illegali. Un procedimento che non dovrebbe preoccupare più di tanto visto che solitamente fattispecie di questo tipo si risolvono con il pagamento di un’ammenda (anche perché va sottolineato che Fagioli è indagato solo in quanto fruitore di tale servizi, non come organizzatore);
  • dall’altra quella sportiva, dalla quale potrebbero esserci anche conseguenze per la Juventus. Nel dettaglio, Fagioli si troverebbe a dover rispondere del divieto previsto dall’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva, secondo cui “ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi a incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa”. In tal caso Fagioli rischia, laddove risultasse che le scommesse riguardano eventi organizzati dalla Figc, Uefa o Fifa, una squalifica non inferiore ai 3 anni (oltre a una multa di minimo 25 mila euro).

La giustizia sportiva potrebbe poi valutare anche la posizione della Juventus, che rischia un’ammenda per responsabilità oggettiva.

Tuttavia, bisognerà anche valutare se c’è stata una violazione del comma 5 dell’articolo 24, il quale impone qualunque tesserato a denunciare laddove venga a conoscenza della violazione delle norme di giustizia sportiva da parte di un altro tesserato. In tal caso è prevista la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a 6 mesi e dell’ammenda non inferiore a 15 mila euro.

Scommesse e non combine

Per il momento è bene sottolineare che si sta indagando su scommesse vietate, non su combine. Come spiegato in queste ore da Fabrizio Corona, che dopo aver anticipato il nome di Fagioli ritiene che l’inchiesta possa allargarsi a macchia d’olio coinvolgendo molti più calciatori del nostro campionato (e nazionale), “c’è differenza tra vendersi e scommettere sulle partite”.

Le conseguenze, almeno per la società che al massimo potrebbe essere sanzionata per responsabilità oggettiva, sono molto differenti.

Resta comunque la possibilità di un nuovo scandalo per il calcio italiano, il che impone delle riflessioni sulla questione della ludopatia, “una malattia che ha colpito una serie di ragazzi giovani, famosissimi, che guadagnano milioni e che perdono, per avere adrenalina, il loro tempo a scommettere".

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