Coronavirus: test a chi arriva nel Lazio da Paesi a rischio

Marco Ciotola

26/07/2020

In fase di preparazione un’ordinanza della Regione Lazio che impone test a chi arriva in pullman dai Paesi a rischio. Lo anticipa l’assessore alla sanità Alessio D’Amato

Coronavirus: test a chi arriva nel Lazio da Paesi a rischio

Test a chi arriva nel Lazio da Paesi a rischio.
Lo anticipa l’assessore alla sanità Alessio D’Amato, annunciando che è in fase di preparazione un’ordinanza della Regione che impone tamponi per rivelare l’eventuale infezione da COVID-19 a chi arriva in pullman da Paesi considerati a rischio.

Dichiarazioni che seguono l’allarme scattato nelle ultime ore e originato dall’arrivo a Roma di un elevato numero delle cosiddette “badanti romene”. In particolare due donne, in arrivo dalla Romania per occuparsi di assistenza anziani nel Lazio, sono risultate positive.

D’Amato prova così ad arrestare sul nascere l’origine di un nuovo possibile focolaio sul territorio della Regione, che potrebbe arrivare da casi d’importazione:

“Presto faremo un’ordinanza per i test ai viaggiatori in pullman dai Paesi a rischio. La priorità è quella di difendere Roma e il Lazio”,

ha spiegato l’assessore.

Coronavirus: test a chi arriva nel Lazio da Paesi a rischio

Ad originare l’imminente provvedimento è di sicuro il caso delle badanti in arrivo in pullman dalla Romania e risultate positive al coronavirus.

La Romania sta facendo registrare negli ultimi giorni una notevole crescita di nuovi contagi. Ieri, con 1.284 casi in 24 ore, ha segnato il suo massimo, e la storica linea diretta sull’asse Bucarest-Roma desta ora non poche preoccupazioni.

In molti hanno evidenziato numeri di presenze che, solo sul fronte badanti e colf, segnano una quota ben superiore a 35mila nella Regione Lazio. Questo lascia stimare arrivi a Roma nell’ordine di migliaia al giorno dalla Romania.

E dopo le pressioni degli ultimi giorni, ecco così l’annuncio dell’assessore alla sanità Alessio D’Amato, che mira a contenere i i casi d’importazione nel Lazio.

La vicinanza di molti tra badanti e colf in arrivo dalla Romania agli anziani ha messo in allarme circa il pericolo nuovi focolai sul territorio. Vista la particolare fragilità di una delle categorie interessate, la circostanza rischia di rivelarsi molto pesante sul fronte decessi.

La misura annunciata oggi segue di pochi giorni l’ordinanza che dispone la quarantena per i cittadini che hanno soggiornato in Romania e Bulgaria nelle precedenti 2 settimane.

Con un numero di positivi salito a quota 43.678 e un totale di 2.165 decessi, la Romania si mostra al momento come uno dei Paesi più preoccupanti dello scenario europeo sul fronte coronavirus.

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