Conto corrente, le banche riducono i costi grazie all’inflazione: ecco per chi

Giacomo Andreoli

16 Gennaio 2023 - 12:25

Visti i guadagni determinati dall’inflazione, alcuni istituti di credito hanno deciso di ridurre i costi dei conti correnti, annullando i precedenti rincari dovuti ai tassi di interesse negativi.

Conto corrente, le banche riducono i costi grazie all’inflazione: ecco per chi

Inflazione e politiche monetarie restrittive della Bce non producono solo effetti negativi. Viste le nuove condizioni finanziarie, di cui beneficiano in primis le banche, alcuni istituti di credito hanno deciso di ridurre i costi dei conti correnti. Una notizia positiva per i cittadini, che potrebbe portare anche le altre banche, a cascata, a prendere una decisione simile.

A partire dal 2017 c’erano stati importanti rincari dei costi per i correntisti, con gli istituti di credito che avevano in qualche modo “scaricato” su di loro l’abbassamento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea o addirittura l’istituzione di tassi negativi.

Inoltre era stato diminuito fin quasi allo zero il tasso per remunerare le giacenze, colpendo prima di tutto chi aveva più denaro in banca, ma anche i correntisti meno ricchi. Tutte mosse degli istituti per cercare di contrastare la liquidità in eccesso. Ora, però, con i prezzi alle stelle e la Bce che fa salire sempre di più i tassi di interesse, le condizioni sono cambiate e questo può portare a nuovi vantaggi per i cittadini e le imprese.

Conto corrente, quanto risparmieranno i clienti Bpm

I conti correnti costeranno meno innanzitutto per i clienti di Bpm. A partire da aprile la banca prevede un ritorno alle condizioni contrattuali che c’erano prima del 24 settembre 2020, quando furono cambiate in modo unilaterale per effetto dei tassi bassi.

L’aumento fu anche di 40 euro in più all’anno. Altrettanto, quindi, potrebbe valere ora la riduzione. Tutto dipenderà dalla dinamica del Deposit facility rate: se il valore, stabilito dalla Bce, resterà positivo, in primavera ci sarà la svolta.

Giù i costi per i conti correnti Credem

L’altra banca che si muove è Credem, già da questo mese di gennaio. Tornano quindi subito le condizioni precedenti agli aumenti. Secondo Maurizio Giglioli, direttore marketing dell’istituto di credito, questo porterò a un risparmio medio per i cittadini di circa 40 euro all’anno. Il risparmio per le imprese sarà superiore.

Conto corrente, cosa faranno le altre banche

Quanto alle banche più grandi, ancora non è stata stabilita una riduzione generale dei costi. Tuttavia ad esempio Intesa Sanpaolo sta intervenendo in alcuni casi, abbassando il “prezzo” delle giacenze. Per ogni correntista, quindi, si considera il valore del tasso Bce sui depositi quando è stato aperto il conto corrente e lo si confronta con quello vigente nel 2017 e con la giacenza media sul conto corrente della persona nell’anno precedente.

Per alcuni dei 3 milioni di clienti coinvolti dai precedenti rincari, quindi, potranno arrivare delle sorprese positive, come d’altronde è accaduto dal 2018 a oggi, seguendo questo meccanismo di valutazione. Unicredit, poi, ha fatto sapere che potrebbe seguire l’esempio di Credem e Bpm, mentre Fineco sta monitorando l’evoluzione dell’inflazione e della politica monetaria della Bce: se ci saranno conferme arriveranno interventi mirati.

Banca Sella non ha invece preso alcuna decisione, mentre Bper ha azzerato le commissioni di liquidità rilevante per le imprese, ma solo per i rapporti aperti dal 2021.

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