Concorsi pubblici 2023, tutte le nuove regole in arrivo

Alessandro Nuzzo

29 Aprile 2023 - 11:36

Il testo che modificherà le regole per l’assunzione nella Pubblica Amministrazione e lo svolgimento dei concorsi pubblici è in Parlamento. Ecco le novità.

Concorsi pubblici 2023, tutte le nuove regole in arrivo

Sono in arrivo diverse novità per quanto riguarda le assunzioni nella Pubblica Amministrazione e le modalità di svolgimento dei concorsi. Il Dpr che prevede diversi cambiamenti è arrivato in Parlamento dopo l’intesa sancita in Conferenza unificata, per acquisire il parere delle competenti Commissioni di Camera e Senato entro il 20 maggio.

Vediamo le principali novità che il nuovo regolamento porterà andando a sostituire quando sancito dal Tu del 1994.

Concorsi pubblici, cosa cambia dal 2023

Il primo cambiamento importante è la creazione di un portale dove confluiranno tutte le comunicazioni inerenti ai concorsi pubblici, dal bando alle convocazioni. Il Portale del reclutamento InPa, utilizzato già per selezionare i professionisti ed esperti per il conferimento di incarichi di collaborazione finalizzati all’attuazione del Pnrr, sarà esteso nel tempo diventando l’unica sede dove saranno pubblicati i bandi di concorso pubblici.

Anche le domande di partecipazione alle prove selettive andranno inoltrate solo ed esclusivamente attraverso InPa. I candidati dovranno necessariamente registrarsi sulla piattaforma tramite credenziali Spid, carta nazionale dei servizi o carta di identità elettronica. Dovranno poi compilare il Cv online con valore di autocertificazione. A quel punto potranno candidarsi per i concorsi desiderati e monitorarli nel tempo per ogni eventuale comunicazione.

Favorita la parità di genere

Un’altra novità importante è l’introduzione di misure finalizzate a garantire la parità di genere. In particolare per evitare situazioni discriminatorie le donne in gravidanza o in allattamento che non potranno essere presenti alle prove secondo il calendario previsto dal bando, avranno diritto a svolgere le prove asincrone o di usufruire di spazi idonei all’allattamento.

In applicazione sempre del principio di parità di genere cambieranno anche i titoli di preferenza. In particolare verrà valorizzato il genere meno rappresentato nell’amministrazione. Dunque l’amministrazione, già nel bando, dovrà specificare, per ciascuna qualifica messa a concorso, il numero di dipendenti uomini e donne. Qualora la differenza tra i generi sia superiore al 30%, si applicherà il titolo di preferenza e sarà privilegiato il genere meno rappresentato.

Lo stesso principio verrà applicato anche nella composizione delle commissioni esaminatrici. Anche la raccolta delle candidature a membro della commissione avverrà tramite il portale InPa.

Il nuovo Dpr riserverà particolare attenzione anche alle persone con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento. Ci sarà possibilità di sostituire la prova scritta con un colloquio orale o utilizzare strumenti compensativi per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo, nonché di usufruire di un prolungamento dei tempi stabiliti per lo svolgimento delle prove stesse.

Prove orali pubbliche

Per maggiore trasparenza poi si sancirà che tutte le prove orali avvengano in aula aperta al pubblico. Se ciò non sarà possibile dovrà essere data l’opportunità al pubblico di collegarsi da remoto.

Infine novità anche per i concorsi unici con le regioni, gli enti locali, le istituzioni universitarie e gli enti pubblici di ricerca che potranno aderire alla ricognizione dei fabbisogni per la loro indizione.

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