La cometa del diavolo può essere vista dalla Terra questa settimana

Luna Luciano

17 Marzo 2024 - 09:23

Da questa settimana fino al 21 aprile sarà possibile ammirare dalla Terra la cometa del diavolo, ossia la cometa 12P/Pons–Brooks. Ecco perché si chiama così e come vederla.

La cometa del diavolo può essere vista dalla Terra questa settimana

La cometa del diavolo torna ad essere visibile dopo 71 anni dalla Terra e si potrà ammirare nei nostri cieli fino al 21 aprile 2024. La cometa 12P/Pons–Brooks, nome ufficiale, è un corpo celeste enorme, dal diametro stimato di circa 30 chilometri e tutt’oggi è oggetto di interesse per gli scienziati.

La cometa del diavolo, infatti, continua ad andare incontro a esplosioni che gli scienziati non hanno ancora pienamente compreso, per via della loro frequenza e della distanza dal Sole a cui avvengono.

Alcune comete, come la 12P/Pons–Brooks, transitano vicino alla Terra a distanza di milioni di chilometri, una distanza relativamente breve in termini astronomici, facendo sì che queste siano visibile a occhio umano o quasi, senza dover ricorrere a grandi telescopi. Un evento piuttosto raro.

L’ultima volta che un cometa fu chiaramente visibile in qualsiasi latitudine, dopo il tramonto, fu nel marzo, del 1997 ed era la cometa Hale-Bopp, la quale restò per giorni visibile per poi allontanarsi nel nostro Sistema solare. Ora, a marzo 2024 sarà visibile invece la 12P/Pons-Brooks, che sta incantando astronomi e appassionati di tutto il mondo.

La cometa, pur non essendo visibile ad occhio nudo, potrà essere facilmente osservata adottando adeguati giusti strumenti. Ecco cosa c’è da sapere sulla cometa e come osservarla.

Cometa 12P/Pons-Brooks, cos’è e perché si chiama la cometa del diavolo

Scoperta il 12 luglio del 1812 dall’astronomo Jean-Louis Pons, la cometa 12P/Pons-Brooks è una cometa periodica, il cui passaggio avviene circa ogni 71 anni, come scoperto da William Robert Brooks, lo studioso che la vide nuovamente nel suo seguente avvicinamento al sole.

La cometa del diavolo fa quindi parte della famiglia della più celebre cometa di Halley, che passò nelle vicinanze della Terra anche in questo caso in un marzo, del 1986. Nel corso dell’attuale passaggio, la cometa 12P/Pons-Brooks ha manifestato degli importanti aumenti di splendore, chiamati outburst, che sono un po’ un suo tratto distintivo, e delle continue esplosioni.

Esplosioni di ghiaccio e gas che hanno causato un’impennata di luminosità e una modifica permanente della coda. Infatti, lo scorso luglio, gli astronomi hanno osservato la cometa 12P “eruttare”, a seguito la chioma espansa della cometa ha assunto una forma particolare biforcuta, simile a un ferro di cavallo o a delle corna. Da qui il suo soprannome di “Cometa del Diavolo”.

Alcune di queste immagini sono state catturate dal Virtual Telescope Project, operativo a Manciano, nel grossetano. Come spiegato dall’astrofisico Gianluca Masi, Responsabile Scientifico del Virtual Telescope Project e divulgatore di fama internazionale e volto noto di Geo & Geo. Se uno dei suoi improvvisi aumenti di luminosità, coinciderà con l’eclissi dell’8 aprile, la cometa forse potrebbe essere visibile anche a occhio nudo o quasi.

Cometa del Diavolo: come e quando osservarla

Come già anticipato la cometa 12P non sarà visibile a occhio nudo ma basterà munirsi di un binocolo per poter osservare la cometa in transito. Ma quando e dove ammirarla nel cielo?

Se il 12 marzo la cometa era visibile tra le stelle della costellazione di Andromeda, ora bene annotarsi le seguenti date:

  • 22 marzo: 12P/Pons-Brooks passa entro 3° della Galassia del Mulino a Vento (rappresenta la fase migliore per gli esperti di fotografia);
  • 26-27 marzo: la cometa si sposta dalla costellazione dei Pesci a quella dell’Ariete, passando vicino a Hamal, che è la stella più luminosa della costellazione e ottimo punto di riferimento per l’osservazione;
  • 31 marzo: 12P/Pons-Brooks risulta a meno di 0,5° da Hamal.

Agli inizi di aprile, invece, la cometa potrebbe diventare debolmente visibile ad occhio nudo, in quanto dalla metà di quel mese la visibilità dal nostro emisfero sarà via via più difficile. La speranza è che la cometa vada incontro a un nuovo outburst durante l’eclissi dell’8 aprile in modo da poterla ammirare in cielo in tutto il suo splendore.

Ma per chi non avesse avuto modo di osservare in tempo questo spettacolo astronomico ci sarà il Virtual Telescope Project, una struttura tecnologicamente molto avanzata, che il 12 marzo ha registrato il passaggio della cometa e non è da escludere che lo farà ancora.

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