Come funziona il fuorigioco semiautomatico

Alessandro Nuzzo

28 Gennaio 2023 - 11:58

Dopo il debutto in Supercoppa il fuorigioco semiautomatico sbarca anche su tutti i campi di Serie A. Vediamo cos’è e quali benefici potrà portare.

Come funziona il fuorigioco semiautomatico

Lo abbiamo visto all’opera al Mondiale in Qatar vinto dall’Argentina, poi in Supercoppa Italiana tra Inter e Milan giocata in Arabia Saudita ed ora lo vedremo all’opera in tutte le gare di Serie A a partire da questo fine settimana, prima giornata di ritorno. Stiamo parlando del fuorigioco semiautomatico, nuovo strumento tecnologico capace di determinare se una posizione di un calciatore è regolare o meno in circa 20 secondi. Quindi mai più gol convalidati e minuti di attesa interminabili prima di arrivare ad una decisione con il rischio poi di strozzare l’esultanza in gola. Con il fuorigioco semiautomatico si deciderà quasi subito se un giocatore si trova in offside o meno.

Come specificato dai vertici del calcio però, non si tratta di uno strumento che si sostituirà alle decisioni del direttore di gara, ma sarà soltanto uno strumento tecnologico che fungerà da supporto, proprio come il Var. La decisione finale spetterà quindi sempre e solo all’arbitro che dovrà decidere se la posizione di offside è da considerarsi attiva o passiva.

Ma cosa di cela dietro il fuorigioco semiautomatico? Tutte una serie di telecamere e un investimento tecnologico di oltre 1 milione di euro. Vediamo come funziona.

Fuorigioco semiautomatico, come funziona

A partire dalla prima giornata di ritorno su tutti i campi della massima serie italiana di calcio ci sarà l’introduzione del fuorigioco automatico. La lega Serie A è la prima al mondo a dotarsi di una tecnologia simile. Motivo di vanto per il nostro paese, prima nazione al mondo ad introdurre la goal line techonology, la prima ad avere il Var e ora la prima ad avere il fuorigioco semiautomatico. Dietro la sua introduzione un investimento da parte della Lega superiore al milione di euro.

Il funzionamento si basa sull’installazione di 12 telecamere negli stadi italiani capaci di tracciare il movimento dei calciatori 50 volte al secondo memorizzando le informazioni da 29 punti per ciascun giocatore, ovvero tutti quelli che possono contribuire alla posizione di offside compresi ad esempio la punta del naso. Le rilevazioni avvengono di continuo durante tutto l’arco della partita. Lo strumento chiamato SOAT è anche in grado di riconoscere a quale squadra appartiene un calciatore, il suo numero di maglia, tenendo sempre sotto attenzione la palla, oltre agli altri giocatori e agli assistenti. Inserisce automaticamente la linea dell’ultimo difensore e quella dell’ultimo attaccante.

In questo modo è in grado di accertare la posizione in campo con precisione infallibile dando un responso sull’effettivo fuorigioco o meno in pochissimi secondi. L’impulso riscontrato arriverà in sala Var per poi essere comunicato al direttore di gara in un tempo stimato di circa 20 secondi.

Come detto il fuorigioco semiautomatico non mira a sostituirsi alle decisioni dell’arbitro ma sarà sempre e solo il direttore di gara a decidere se l’offside dev’essere punibile o meno in base al criterio del fuorigioco attivo o passivo.

Con l’introduzione del Var in molti hanno puntualizzato sul fatto che con questo strumento si perde l’ebbrezza del gol visto che possono essere annullati anche alcuni minuti dopo la realizzazione. Con questo strumento tutto procederà più veloce e in 20 secondi ci sarà la decisione finale. Sicuramente rappresenta un valore aggiunto ad un gioco del calcio ormai spinto sempre di più verso il supporto tecnologico.

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