Coefficiente di redditività regime forfettario: cos’è e come funziona

Nadia Pascale

4 Marzo 2024 - 10:57

Cosa sono e come funzionano i coefficienti di redditività nel regime forfettario? Dove trovo il coefficiente di redditività della mia attività? Ecco tutte le risposte.

Coefficiente di redditività regime forfettario: cos’è e come funziona

Cos’è il coefficiente di redditività forfettario? A cosa serve e come si calcola la base imponibile per chi aderisce alla flat tax? Queste le domande fondamentali per chi ha già scelto di aderire al regime forfettario / flat tax o sta pensando di farlo.

Il regime forfettario è un regime di tassazione semplificato applicato a imprenditori e professionisti con limite di ricavi/compensi fino a 85.000 nell’arco di un anno.

Si chiama forfettario perché le entrate sono determinate dal volume di affari effettivo, somma compensi/ ricavi fatturati ( per tutti i forfettari dal 1° gennaio 2024 c’è obbligo di fatturazione elettronica) ma per le uscite non si applica il metodo analitico, ma il metodo “a forfait”, cioè forfettario.

In questa ottica diventa importante il coefficiente di redditività che semplicemente può essere definito: una percentuale stabilita dall’Agenzia delle Entrate in base ai costi medi di attività del settore. Indica in linea di massima, rispetto alla somma di ricavi e compensi, quale può essere il peso delle spese sostenute.
Il coefficiente di redditività non è unico per tutti, ma dipende dal codice Ateco dell’attività. Vediamo ora quali sono i vantaggi di questo sistema di tassazione e come viene determinata la base imponibile.

I vantaggi del coefficiente di redditività nel forfettario

Il differente coefficiente di redditività applicato non determina una disparità di trattamento, infatti non tutte le attività economiche hanno le stesse spese, per alcune queste hanno un’incidenza maggiore e, di conseguenza, i diversi indici di redditività aiutano ad avere una situazione ipotetica il più vicino possibile alla situazione reale. La percentuale di redditività viene determinata tenendo in considerazione gli investimenti mediamente necessari nelle varie tipologie di attività. Vedremo a breve anche le tabelle del regime forfettario.

Il regime forfettario rappresenta il sistema di tassazione maggiormente adatto a persone fisiche che esercitano un’attività di impresa, arte o professione in forma individuale, purché siano in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge.

La disciplina attualmente in vigore deriva legge di Bilancio 2023 (legge 197/2022) e prevede una tassazione semplificata e sostitutiva. Una volta determinata la base imponibile, si applica una tassazione sostitutiva al 5% per le attività di nuova costituzione (per i primi 5 anni) e al 15% per le altre attività. La tassazione così determinata sostituisce imposte sui redditi, addizionali regionali e comunali, Irap. Inoltre, coloro che applicano il regime forfetario non addebitano l’Iva in fattura ai propri clienti e non detraggono l’Iva sugli acquisti. Non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati a presentare la dichiarazione e la comunicazione annuale Iva.

Le caratteristiche principali sono:

  • la soglia di ricavi e compensi per permanere nella flat tax è fissata a 85.000 euro annui;
  • nel caso in cui si superi tale soglia, dall’anno successivo si applica il regime di tassazione ordinaria;
  • se nel corso dell’anno viene superata la seconda soglia di 100.000 euro, si esce immediatamente dal regime forfettario e quindi occorre predisporre tutte le scritture contabili e soprattutto è necessario porre in essere gli adempimenti Iva.

Fatta questa breve premessa, vediamo la tabella regime forfettario

Tabelle regime forfettario in base al codice Ateco

I codici Ateco regime forfettario sono essenziali per determinare il calcolo della base imponibile. Questa pratica tabella aiuta a trovare il proprio coefficiente di redditività.

SettoreCodice attività Atecocoefficienti di redditività
Industrie alimentari e delle bevande 10 – 11 40%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio 45 – (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.9 40%
Commercio ambulante e di prodotti alimentari e bevande 47.81 40%
Commercio ambulante di altri prodotti 47.82-47.89 54%
Costruzioni e attività immobiliari (41 – 42 – 43) – (68) 86%
Intermediari del commercio 46.1 62%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (55 – 56) 40%
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi (64 – 65 – 66) – (69 – 70 – 71 – 72 – 73 – 74 – 75) – (85) – (86 – 87 – 88) 78%
Altre attività economiche (01 – 02 – 03) –(05 – 06 –07 – 08 – 09) – (12 – 13 – 14 – 15 – 16 – 17 – 18 – 19 – 20 – 21 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 – 27 – 28 – 29 – 30 – 31 –32 – 33) – (35) –
(36 – 37 – 38 – 39) – (49 – 50 – 51 – 52 – 53) – (58 – 59 – 60 – 61 – 62 – 63) – (77 – 78 – 79 – 80 – 81 – 82) – (84) – (90 – 91 – 92 – 93) – (94 – 95 – 96) –
(97 – 98) – (99)
67%

Si può notare che la maggior parte delle attività ha un coefficiente di redditività del 67%.

Come calcolare la base imponibile in base al coefficiente di redditività

Vediamo ora nel concreto cosa vuol dire che la base è imponibile è determinata in base al coefficiente di redditività.
Per comodità, diciamo che l’esercente attività di commercio con codice Ateco 45 ha un reddito di 80.000 euro.
La base imponibile sarà: 80.000:100*40= 32.000 euro.

A questo punto è bene fare attenzione, infatti da questa base imponibile devono essere dedotti i contributi previdenziali versati all’Inps o alle casse previdenziali private dei professionisti che possono essere portati in deduzione totalmente. Si ottiene quindi la base imponibile sulla quale effettivamente versare le tasse con aliquota al 5% o al 15%.

Implica che le spese in teoria sostenute per questa tipologia di attività sono 48.000 euro. Ipotizzando che il contribuente sostenga una spesa per contributi pari a 5.000 euro, nel caso in oggetto la base imponibile è di 27.000 euro. Su tale importo deve essere applicata l’aliquota del 15% o del 5%.

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