Bonus busta paga lavoratori in bar, ristoranti e turismo, le istruzioni per il 2024

Simone Micocci

8 Marzo 2024 - 12:30

Confermato nel 2024 (ma solo per il primo semestre) il bonus busta paga per i lavoratori del settore turismo, ricettivo e termale, nonché degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Bonus busta paga lavoratori in bar, ristoranti e turismo, le istruzioni per il 2024

Con la circolare 5/E del 7 marzo, l’Agenzia delle Entrate ha confermato anche per il 2024 (ma non per tutto l’anno) il trattamento integrativo speciale che spetta ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, nonché per quelli del comparto turistico, ricettivo e termale.

Insomma, un bonus in busta paga di cui possono godere baristi, camerieri, cuochi e tutti quei lavoratori e lavoratrici impiegati nei suddetti settori, introdotto già nel 2023 e confermato, seppur solamente per il primo semestre, per il 2024.

A tal proposito, vediamo cosa prevede il bonus in oggetto, di quanto aumenta l’importo della busta paga, nonché se il lavoratore deve farne specifica richiesta all’azienda oppure se gli viene erogato in automatico.

Chi ne ha diritto

Come anticipato, il bonus spetta a tutti quei lavoratori impiegati negli esercizi di alimenti e bevande, nonché nel comparto turistico, ricettivo e termale. Ne sono un esempio:

  • baristi, barman e bartender;
  • camerieri;
  • cuochi;
  • receptionist e front desk;
  • manutentori;
  • addetti all’animazione;
  • addetti alle pulizie;
  • istruttori sportivi;
  • addetti al salvataggio dei bagnanti.

L’unica condizione per avere diritto al bonus, oltre a essere impiegati ovviamente nei periodi in cui viene riconosciuto, è non aver guadagnato più di 40 mila euro (considerando i soli redditi da lavoro dipendente) nel corso dell’anno 2023.

È bene specificare che il diritto al bonus non dipende dalla tipologia del contratto. Spetta infatti tanto ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato che determinato, stagionali compresi, come pure a quelli in apprendistato o assunti con contratto di somministrazione.

Cosa spetta

Il trattamento integrativo è stato introdotto per sostenere il settore turistico, ricettivo e termale, con l’obiettivo di garantire stabilità occupazionale e sopperire all’eccezionale mancanza di offerta di lavoro.

A tal proposito, per il solo periodo che va dall’1 gennaio al 30 giugno 2024 (il che di fatto esclude tutti gli stagionali impiegati nel periodo estivo), viene riconosciuto un aumento di stipendio calcolato sui turni di lavoro notturno (ossia il periodo di almeno 7 ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le 5 del mattino) e sulle ore di straordinario prestate nei giorni festivi.

Per quanto riguarda il lavoro straordinario si intende quello prestato oltre il normale orario di lavoro come stabilito dall’articolo 3 del Decreto legislativo n. 66 del 2003, con il quale viene fissata la soglia settimanale di 40 ore con la possibilità per i contratti collettivi di ridurla per riconoscere un trattamento di maggior favore al dipendente.

Di questi compensi (si considera il valore lordo) ne viene riconosciuto un 15% in più: se ad esempio durante il mese tra notturno e straordinario festivo spetta un’indennità di 300 euro lordi in busta paga, si aggiungerà un bonus di 45 euro.

Ed è bene sottolineare che il trattamento integrativo non concorre alla formazione del reddito: non è tassato né soggetto al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. L’importo spettante va dunque considerato come netto.

Richiesta al datore di lavoro

Il bonus in oggetto è totalmente a carico della finanza pubblica; il datore di lavoro lo anticipa in busta paga, ma successivamente andrà a recuperare tutto l’importo erogato in compensazione delle imposte.

Non c’è una vera e propria procedura per farne richiesta, tuttavia - come specificato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare 5/E del 2024 che trovate in allegato - è obbligatorio che il dipendenti presenti al datore di lavoro un modulo di autocertificazione con cui dichiara che nel 2023 ha percepito un reddito lordo inferiore a 40 mila euro (che come abbiamo visto sopra rappresenta la condizione essenziale per avere diritto al bonus).

Circolare Agenzia delle Entrate 5/E del 7 marzo 2024
Da pagina 12 le istruzioni sul bonus in oggetto.

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