Bonus acqua potabile, beffa per chi lo ha richiesto: importo ridicolo

Patrizia Del Pidio

25 Marzo 2024 - 11:47

L’importo del bonus acqua potabile per il 2023 ha un importo irrisorio che sfiora il ridicolo: una beffa per chi ha sostenuto la spesa contando sul credito di imposta.

Bonus acqua potabile, beffa per chi lo ha richiesto: importo ridicolo

Bonus acqua potabile per le spese sostenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha reso nota la percentuale del credito di imposta spettante.

Con il provvedimento 151739 del 22 marzo 2024, l’Ade, terminato il conteggio delle richieste pervenute, ha stabilito che il credito di imposta che sarà riconosciuto da chi ha installato e acquistato sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e aggiunta di anidride carbonica nell’acqua, è pari al 6,45% dell’importo richiesto.

Bonus acqua potabile per spese 2023

Il bonus è un incentivo fiscale che è stato introdotto per ridurre il consumo dei contenitori di plastica, incentivando l’utilizzo dell’acqua del rubinetto. La misura prevede un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e aggiunta di anidride carbonica all’acqua del rubinetto.

Per poter accedere al bonus per le spese sostenute nel 2023 la domanda doveva essere inviata tra il 1° e il 28 febbraio 2024, ma l’incentivo è riconosciuto nei limiti delle risorse messe a disposizione. Per l’anno 2023 sono state messe a disposizione risorse pari a 1,5 milioni di euro e proprio per questo motivo l’importo massimo erogabile dipende dalle domande inviare. Proprio in base al conteggio sulle richieste presentate viene stabilita la percentuale di credito riconosciuta.
Ricordiamo che il credito di imposta poteva essere richiesto per una spesa massima di:

  • 1.000 euro per ogni unità immobiliare;
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale.

Bonus acqua potabile, rimborsi ridicoli

Le domande pervenute hanno portato al calcolo di un bonus complessivo richiesto di 23.255.702 euro, ma le risorse a disposizione sono pari a 1.500.000 euro. Di fatto, riparametrando le risorse sul bonus effettivamente richiesto la percentuale di credito di imposta fruibile passa al 6,45% del credito richiesto.

I fondi messi a disposizione, troppo scarsi per far fronte alle domande pervenute, quindi, porta a un drastico taglio del beneficio fiscale.

Facciamo un esempio pratico per comprendere quanto ridicolo sia il beneficio concesso. La spesa che rientra nel beneficio, per ogni unità abitativa è di 1.000 euro per i quali era possibile chiedere un credito di imposta del 50%, ovvero 500 euro.
Dell’importo richiesto, però, è riconosciuto solo il 6,45% e di fatto 32,25 euro è il beneficio massimo fruibile.
Come era già accaduto lo scorso anno, quindi, il bonus acqua potabile ha avuto un importo molto al di sotto delle aspettative di chi lo ha richiesto.

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