Bollette del gas, con il taglio dei sussidi arrivano i rincari: quanto si pagherà in più da maggio

Ilena D’Errico

04/05/2023

Bollette del gas, dopo il calo del costo all’ingrosso arrivano gli aumenti a causa del taglio dei sussidi. Ecco a quanto ammonta il rincaro da maggio.

Bollette del gas, con il taglio dei sussidi arrivano i rincari: quanto si pagherà in più da maggio

I prezzi all’ingrosso del gas sono scesi, ma appena i consumatori hanno potuto beneficiarne sulle bollette ecco in arrivo i rincari. Nonostante il calo, infatti, le bollette sul mercato tutelato salgono del 22,4%. Il motivo è il taglio dei sussidi, già anticipato da Arera, ritenuto dal governo proprio in ragione della diminuzione dei prezzi. Così, mentre il prezzo del gas all’ingrosso è sceso del 3% le bollette salgono e i consumatori non hanno tempo di abituarsi allo stop (seppur graduale) dei sussidi, che erano stati concessi fino al primo trimestre del 2023.

Rincari sulle bollette del gas, il dettaglio degli aumenti da maggio

Rispetto ai consumi di marzo, per quelli di aprile la bolletta presenta un incremento del 22,4%. Il peso dell’abolizione dei sussidi sarà quindi incombente da questo maggio in poi, anche se non si eguagliano comunque le tariffe del 2022 per lo stesso anno. Nulla di imprevedibile, i sussidi erano stati pensati per fronteggiare l’impennata delle quotazioni del gas per essere eliminate gradualmente al primo segno di tendenza negativa.

In effetti il metano alla Borsa di Amsterdam ha chiuso la giornata con la cifra di 36,7 euro al megawattora, tornando in condizioni normali. Si tratta infatti del medesimo livello registratosi a gennaio 2022, prima che le tensioni del conflitto facessero diminuire le forniture russe. Ben lontani, comunque, dagli effetti della crisi energetica che nell’agosto 2022 ha portato la quotazione del gas a ben 350 euro al megawattora.

Questa controtendenza del prezzo del gas insieme al calo della tariffa della spesa per il trasporto e la misura (circa del –4%) permette di compensare l’aumento dovuto alla riduzione dei sussidi, portando i rincari “soltanto” al 22,4% contro i 29,5% totali dovuti agli oneri di sistema. Come previsto dal Decreto bollette, infatti, poiché le aliquote negative della componente Ug2 applicata ai consumi fino a 5.000 metri cubi all’anno, sono state ridotte e sono pari al 35% del valore applicato nel primo trimestre dell’anno.

Di quanto aumenta la bolletta del gas

La spesa per l’anno scorrevole (maggio 2022 – aprile 2023) è pari a 1.532 euro, il 3,9% in meno rispetto al periodo precedente (maggio 2021 – aprile 2022). Anche a fronte del taglio del calmiere, dunque, i costi rimangono comunque inferiori rispetto all’anno prima, seppur non quanto avrebbero potuto. Soprattutto, data la breve coincidenza fra i sussidi e il calo del gas, gli utenti registreranno un vero e proprio aumento.

Stefano Botteghini, presidente di Arera, ha dichiarato che tutto fa parte di un graduale ricorso alla normalità, anche perché l’aumento cade in un momento dell’anno in cui i riscaldamenti sono ormai spenti e le famiglie avvertiranno quindi molto meno il rincaro. Secondo le associazioni per i consumatori, però, l’aumento stimato di 235 euro l’anno per la famiglia tipo è comunque troppo e il sistema energetico non è ancora in grado di equilibrarsi senza l’intervento statale.

Assoutenti ha definito la riduzione intempestiva, opinione condivisa anche da Federconsumatori, che teme le possibili nuove conseguenze della crisi ancora in corso. L’Unione nazionale consumatori calcola che senza la reintroduzione degli oneri la bolletta del gas sarebbe scesa del –7,1%, anche se i costi rimangono inferiori al medesimo periodo del 2022 (in particolare del –34,9%, come stimato da Codacons).

Restano comunque in piedi (seppur ridotti per il secondo trimestre del 2023 proprio in relazione agli oneri di sistema) i bonus sociali previsti da Arera per il disagio fisico o economico, che sulla base del reddito dei nuclei familiari vengono automaticamente applicati sulle bollette. Nel dettaglio, i bonus sociali consentono una riduzione dei costi per acqua, elettricità e gas ai nuclei familiari in possesso dei requisiti, su percentuali basate sul numero di componenti del nucleo e sulle condizioni reddituali.

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