Bollette, 10 errori da non commettere quando chiama il call center

Ilena D’Errico

29 Aprile 2023 - 20:57

Call center che chiamano per proporre offerte o nuovi contratti per le bollette? Ecco i 10 errori da non fare per evitare spiacevoli conseguenze.

Bollette, 10 errori da non commettere quando chiama il call center

Tutti gli italiani cercano di risparmiare sulle bollette, per questo quando vengono contattati in proposito dai call center è facile cadere in errore, soprattutto quando vengono proposte offerte esorbitanti. Bisogna, però, fare molta attenzione e non cedere immediatamente a tutte le proposte allettanti. Insomma, si deve resistere alla tentazione del risparmio e non lasciarsi coinvolgere dall’insistenza delle telefonate. Soprattutto, è importante fare attenzione alle chiamate ingannevoli o aggressive, dietro le quali potrebbero celarsi fini poco leciti o controproducenti. In tal proposito, Arera e Antitrust hanno lanciato una vera e propria campagna per educare gli utenti a difendersi dai call center che propongono nuovi contratti o fornitori di energia. Vediamo quindi in una breve guida i 10 errori da non commettere quando chiama il call center a scopi commerciali per proporre variazioni sulle bollette.

Non chiedere l’identificazione

Il primo errore da evitare quando si risponde a una telefonata commerciale è non chiedere all’operatore di identificarsi. L’operatore telefonico è infatti tenuto a fornire il proprio nominativo o codice operatore, il nome della società per conto della quale chiama e l’obbiettivo della telefonata. In questo modo si riesce a sapere immediatamente la proposta del call center e si evitano possibili truffe, dato che i dati forniti possono essere rapidamente controllati telefonando ai numeri ufficiali della società fornitrice indicata. Bisogna poi tenere a mente che Autorità, Enti e Agenzie non contattano direttamente gli utenti finali per le proposte.

Chiudere per forza il contratto telefonicamente

È importante tenere a mente che non esiste un obbligo per chiudere telefonicamente il contratto proposto dal call center, anche qualora si intendesse accettare. Il Codice del consumo, peraltro, stabilisce che il contratto telefonico deve concludersi con il consenso espresso dal cliente in forma scritta, in alternativa al consenso espresso a telefono e registrato dalla compagnia. In ogni caso, gli utenti hanno diritto a ricevere le informazioni per altri mezzi e ragionarvi su prima di concludere il contratto. Cedere alle pressioni telefoniche potrebbe infatti far cadere in errore.

Avere fretta di concludere il contratto

Il terzo errore da evitare è direttamente collegato al precedente, più nello specifico non bisogna aver paura di richiedere maggiori informazioni o dettagli più chiari prima di concludere il contratto. Bisogna poi ricordare che per elettricità e gas, il fornitore deve mettere a disposizione la scheda di confrontabilità e la scheda sintetica per ponderare le caratteristiche dell’offerta. Nonostante sembri semplice, a volte si cede alla fretta a causa delle strategie messe in atto dagli operatori, approfondite nei prossimi errori.

Spaventarsi per lo stop alla fornitura

La strategia utilizzata in alcune chiamate piuttosto aggressive dei call center per far affrettare l’utente a concludere il contratto è minacciarlo di un possibile stop alla fornitura. In realtà, come ricorda anche Arera, la fornitura può essere sospesa soltanto per diretta richiesta dell’utente, o al massimo per condizioni di morosità. In quest’ultimo caso, tuttavia, l’utente viene messo al corrente in modo inequivocabile, la procedura non è immediata e non richiede assolutamente il cambio contrattuale telefonico.

Affidarsi al prezzo dell’offerta

Un altro errore da non fare è quello di considerare come prezzo complessivo quello indicato dal call center per l’offerta proposta sulle bollette. Il prezzo indicato a telefono o nelle pubblicità non è infatti quello finale, ma include soltanto i valori di commercializzazione e i costi per l’acquisto di elettricità o gas. Bisogna quindi chiedere indicazioni sul prezzo finale e sulle possibili variazioni a cui può andare in contro. È dunque importante sapere se il prezzo finale proposto varierà al termine dell’offerta, se è fisso o indicizzato e se comprende servizi aggiuntivi, che nel caso devono essere illustrati con precisione.

Non leggere le condizioni del contratto

Anche se i punti essenziali del contratto sono stati illustrati per telefono, una volta ricevuto il riepilogo si devono controllare le Condizioni economiche di fornitura e la loro adesione a quelle presentate telefonicamente. La conferma telefonica dell’utente deve essere, infatti, messe a disposizione del cliente per evitare compromissioni.

Non esercitare il diritto di ripensamento

Una volta concluso il contratto, è possibile ripensarci. In particolare, si hanno a disposizione 14 giorni di tempo per annullare il contratto senza alcun tipo di conseguenza. Per liberarsi dai vincoli contrattuali, anche senza dare motivazioni, è sufficiente l’invio di una raccomandata a/r o Pec al fornitore, utilizzando il modulo inserito nel contratto.

Adeguarsi a un contratto non richiesto

Nel caso si riceva l’attivazione di un contratto non richiesto non bisogna tenerselo, anzi è assolutamente legittimo non pagare le bollette di un contratto attivato senza il consenso dell’utente, anche se si dovesse trattare di un semplice cambio della fornitura. È opportuno, poi, inviare il prima possibile un reclamo scritto e richiedere una copia del presunto contratto.

Non informarsi adeguatamente

In caso di circostanze dubbie o problematiche riguardo alle bollette e alle relative chiamate dei call center non bisogna necessariamente destreggiarsi in questo ambito da soli. Arera mette infatti a disposizione uno sportello per il consumatore da contattare in caso di necessità.

Ignorare i comportamenti scorretti

Quando si è vittima di un comportamento scorretto, come l’attivazione di un contratto non richiesto o anche solo una telefonata ritenuta non genuina, bisogna segnalare l’accaduto all’Antitrust, così che possano essere messi in atto i dovuti controlli. La segnalazione può essere comodamente inviata dall’apposita pagina web, senza l’assistenza di un avvocato, oppure tramite posta ordinaria o elettronica ai recapiti indicati sul sito ufficiale.

Argomenti

# ARERA

Iscriviti a Money.it