Restrizioni sulle IPO cinesi negli Stati Uniti: quali sono effetti sulle società tech del Dragone?

Gabriele Stentella

27 Gennaio 2022 - 16:57

Il giro di vite dei regolatori americani nei confronti delle IPO di società tech cinesi rischia di rendere questi investimenti poco allettanti per i trader.

Restrizioni sulle IPO cinesi negli Stati Uniti: quali sono effetti sulle società tech del Dragone?

Per le società cinesi che vogliono raccogliere capitali negli USA la strada della quotazione è sempre più ricca d’insidie e, in futuro, molti grandi fondi d’investimento potrebbero decidere di rivedere le proprie strategie nel settore della tecnologia. A lanciare l’allarme sugli effetti delle restrizioni adottate dai regolatori di Washington e da quelli di Pechino, nei confronti delle aziende tech, sono stati numerosi analisti finanziari statunitensi.

Nell’ultimo anno la borsa di New York ha registrato importanti defezioni di aziende cinesi, prima tra tutte DiDi Global, costretta ad avviare le procedure di delisting sotto le pressioni della Cyberspace Administration of China, l’agenzia statale incaricata di vigilare sulle attività riguardanti internet e la sicurezza dei dati dell’utenza cinese.

Stop alle IPO cinesi negli USA: i possibili effetti sulle aziende

Secondo il parere degli analisti, qualora l’offerta pubblica iniziale nei mercati finanziari statunitensi non dovesse più essere possibile, è verosimile che moltissime società tecnologiche della Cina ripieghino sulla principale piazza d’affari dell’Asia continentale: Hong Kong.

L’inserimento all’interno dell’indice Hang Seng non basterebbe, tuttavia, a garantire un afflusso di capitali paragonabile a quello della Borsa di New York, elemento che si tradurrebbe in una valutazione azionaria inferiore rispetto alle previsioni.

Per fare un esempio, al momento della stesura dell’articolo il titolo del gigante dell’e-commerce Alibaba, negoziato a Hong Kong, presenta una quotazione inferiore dell’87% rispetto al titolo scambiato nel NYSE, considerando il prezzo delle azioni espresso in dollari USA).

Un ulteriore scoglio da superare per le aziende tech che vogliono lanciare l’IPO a Hong Kong è rappresentato dai tempi d’attesa per ricevere il permesso dalle autorità di Pechino: è sufficiente pensare che sono circa 140 le imprese cinesi ancora in attesa di un responso da parte dei regolatori, stando ai dati forniti sul portale web della borsa di Hong Kong inerenti alle domande presentate nei primi tre trimestri del 2021.

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