Cos’è la «regola del 20%» di Google e come seguirla al meglio

Gabriele Stentella

1 Gennaio 2022 - 10:40

La «regola del 20%» è un concetto diffusosi principalmente all’interno dello staff di Google. Ecco cos’è e alcuni consigli per metterlo in pratica.

Cos’è la «regola del 20%» di Google e come seguirla al meglio

All’indomani della quotazione in borsa del motore di ricerca Google nel 2004, i due fondatori Larry Page e Sergey Brin rivelarono pubblicamente l’esistenza di una linea di pensiero che da alcuni anni si era diffusa tra i loro dipendenti: la «regola del 20%», che si riferisce alla porzione del proprio tempo libero che ogni impiegato della società di Menlo Park doveva dedicare a un hobby, a patto che quest’ultimo potesse portare innovazione all’interno di Google.

I fondatori della Big Tech consigliano tutt’oggi questo approccio a chiunque voglia portare innovazione nella sua azienda e allo stesso tempo sviluppare la loro creatività. Tuttavia talvolta seguire correttamente la regola del 20% potrebbe apparire difficile, motivo per il quale sono stati forniti una serie di consigli molto utili per applicarla al meglio.

1. Identificare ciò che si vuole apprendere

Sebbene possa risultare scontato, un primo importante passo consiste nell’identificare da subito ciò che si vuole apprendere. Di conseguenza, si sconsiglia d’impiegare il 20% del tempo nell’apprendimento di troppe competenze, a maggior ragione se non complementari. È sicuramente meglio apprendere molto bene una competenza alla volta, e dopo aver visto gli effetti sulla propria azienda, sarà sempre possibile cimentarsi nello studio di un’altra competenza.

2. Bilanciare impegno e flessibilità

Si è spesso sottolineata l’analogia tra la regola del 20% e una dieta alimentare: per far si che funzioni non basta solo la disciplina, ma anche un po’ di flessibilità. Un’improvvisa riorganizzazione dei turni lavorativi o un cambiamento della data di scadenza di un progetto sono solo alcuni degli elementi che possono minare i propri programmi. Si possono sempre posticipare o anticipare gli impegni, a patto che si mantenga sempre la costanza. Per concludere, è importante ricordare che il 20% del proprio tempo libero non è circoscritto sempre all’interno dello stesso giorno.

3. Cercare di divertirsi

Trovare il modo di divertirsi mentre si apprendono nuove skills è il modo migliora per non annoiarsi e superare le difficoltà che si potrebbero incontrare. Se, per esempio, si è impegnati a imparare un nuovo difficile linguaggio di programmazione, studiare assieme a un amico potrebbe essere un buon modo per rendere più stimolante l’esperienza. Anche concedersi delle pause per dedicarsi a un’attività rilassante può essere una buona soluzione, purché non si perda la disciplina. Chiunque voglia seguire bene la regola del 20% deve come prima cosa predisporre un ambiente che non sia fonte di frustrazione o noia.

4. Riconoscere i vantaggi minimi

Gli hobby hanno sempre dei vantaggi minimi, che possono essere di natura molto eterogenea. Per fare un esempio, se si sceglie di coltivare la propria passione per la scrittura, i vantaggi minimi potrebbero essere rappresentati dall’acquisizione delle tecniche di base del copywriting. I vantaggi minimi sono perciò le competenze spendibili anche nel caso in cui si dovesse decidere di non proseguire nello studio di una determinata disciplina. È logico che se un’attività presenta numerosi vantaggi minimi, è quasi sicuramente in grado di fornire competenze molto richieste all’interno di un’azienda.

5. Pensare ai vantaggi futuri

Al pari di un investimento di natura finanziaria, un investimento di natura didattica deve essere finalizzato al lungo periodo. Ciò che si inizia a imparare oggi deve essere valido anche per i decenni successivi. L’apprendimento di una lingua straniera è sicuramente qualcosa che può essere spendibile anche fra 20 anni, di contro esistono anche alcuni settori che sono estremamente mutabili, pertanto lo studio di competenze specifiche deve rimanere costante negli anni.

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