Il Samsung Galaxy S5 e i pagamenti con il «fingerprint»

Carmine Zaccaro

9 Aprile 2014 - 09:47

Da una collaborazione tra Samsung e PayPal sarà possibile finalizzare i pagamenti attraverso il riconoscimento delle impronte digitali collegate ai dati della piattaforma PayPal.

Il Samsung Galaxy S5 e i pagamenti con il «fingerprint»

Pagare con un dito ora si può. Il nuovo prodotto di casa Samsung, il Galaxy S5 sarà infatti dotato del «fingerprint» grazie al quale sarà possibile inoltrare un pagamento attraverso il riconoscimento delle impronte digitali. In Italia per ora c’è da aspettare ma presto qualcosa cambierà.

L’annuncio di un nuovo modo di inoltrare i pagamenti, rapido e veloce in più comodo e facile, è stato annunciato a Barcellona durante il Mobile World Congress, qui infatti Samsung ha svelato la collaborazione con PayPal, servizio globale che sul mercato ha una posizione rilevante per il pagamento sicuro, utilizzato in tutti i siti e-commerce e in generale nella maggior parte delle transizioni telematiche.
Samsung e Paypal hanno promesso una rivoluzione nei pagamenti, annunciando la realizzazione di un sistema in grado di inoltrare le transizioni grazie ad un’applicazione, che riconoscerà le impronte digitali.

Attraverso l’impronta digitale e il suo riconoscimento si verrà loggati nel servizio di pagamento cosi da avviare e concludere l’eventuale acquisto. A rendere possibile tutto questo è un software: Fido Ready. Il sistema rileva le impronte, le trasmette al sensore di lettura e le invia al servizio di pagamento cloud finalizzando il pagamento. La validità di un sistema all’avanguardia come le impronte digitali aveva già fatto il suo ingresso sul mercato con la Apple, che aveva dimostrato già la sua efficienza con l’Iphone5 (sul dispositivo Apple il riconoscimento dell’impronta digitale è stata inserita nel tasto Home, con questa trovata per i possessori del device non occorre digitare codici di protezione, registrando infatti le proprie impronte il telefono si sblocca con la pressione del tasto).

A parlare di impronte digitali è naturale preoccuparsi della privacy. Da PayPal rassicurano dicendo che «l’unica informazione che il dispositivo condivide con PayPal è la chiave criptata che permette di verificare l’identità del cliente, senza dover memorizzare alcuna informazione biometrica sui server di PayPal». Da Aprile in 26 Paesi dall’Australia al Regno Unito, dagli Stati Uniti fino all’Italia, il sistema sarà implementato sui Samsung Galaxy S5.

Non è l’unica novità promossa e sviluppata da PayPal che entro il 2014 ha promesso lo sviluppo di una applicazione per smartphone per i pagamenti. PayPal check-in grazie al quale comodamente seduti a tavola dopo cena si potrà pagare prima di andare via. L’app inoltre renderà possibile rintracciare esercenti o attività che hanno il servizio attivo.
Servizi di questo genere dimostrano che il mondo delle transazioni e dei pagamenti si sta spostando dal cartaceo al telematico, i dati dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce dicono che nel 2012 vi è stato un incremento del 10% delle transazioni, in concreto sono circa 135 i miliardi di euro mossi dalla transazione telematica.

Di sicuro un modo per abbattere l’evasione fiscale.

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