Giappone al centro dell’economia mondiale a maggio: ecco i 3 motivi

Matteo Bienna

17/05/2016

Le prossime due settimane saranno fondamentali per il Giappone: importanti decisioni fiscali e politiche sono attese dal governo, mentre il paese si prepara ad ospitare il G7.

Giappone al centro dell’economia mondiale a maggio: ecco i 3 motivi

Maggio sarà un mese cruciale per il Giappone, caratterizzato da tre eventi di grande importanza che potrebbero influenzare la fiducia dei mercati.

Entro la fine del mese il primo ministro Shinzo Abe dovrà decidere riguardo il possibile rialzo della tassazione sui consumi, previsto per l’aprile del 2017, intraprendere numerose politiche fiscali riguardanti il piano Abenomics 2.0 e ospitare il summit del G7.

Il mercato si attende chiarezza su ciascuno di questi punti e l’economia giapponese si prepara ad affrontarli non certo nel migliore dei modi, cominciando a diventare uno spettro anche per i paesi occidentali.

Il mandato dell’attuale primo ministro vede il difficile incarico di far rialzare un paese da quasi 20 anni in deflazione, con gli ultimi dati economici e il continuo rafforzamento dello yen che non danno buoni segnali sul prossimo futuro.

Vediamo nel dettaglio gli eventi cruciali che riguarderanno il Giappone nel mese di maggio e le prospettive che attendono la terza economia più grande al mondo.

Aumento della tassazione incerto: necessario ma non sostenibile

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha già rinviato il rialzo delle tasse previste lo scorso ottobre.

Ora si ritrova a dover prendere nuovamente questa importante decisione, ovvero un aumento della tassa sui consumi dall’8% al 10%.

Nell’aprile del 2013 un incremento di questa aliquota dal 5% all’8% costò un semestre intero di recessione durante l’anno successivo.

Abe è consapevole della delicatezza di questo intervento, da un lato necessario a risanare l’ingente debito pubblico del paese e dall’altro pericoloso nei confronti di un’economia che probabilmente non mostra di avere le basi necessarie a sostenere un intervento di questo tipo.

Un recente sondaggio ha mostrato che solo il 14% degli investitori in obbligazioni nipponiche si attende un aumento nel 2017 come previsto.

Il mercato non sembra quindi pronto ad un intervento di questo tipo, alla luce anche delle conseguenze avute nel 2013.

La decisione, oltre che economica, avrà anche una valenza politica, con il partito Liberal Democratico che potrebbe cercare nuovo sostegno proprio evitando di compiere scelte impopolari.

Abeconomics 2.0

Il programma politico portato avanti dall’attuale governo ha cambiato nome lo scorso anno, con un 2.0 che vuole restituire l’ottica di un cambiamento.

Sono cambiati in effetti anche i punti cardine dell’intervento, non più l’elevata spesa pubblica, le politiche di allentamento monetarie e le riforme strutturali, ma ora il focus è ora su un rafforzamento dell’economia, un miglioramento della sicurezza sociale e una migliore assistenza all’infanzia.

“Per la fine di questo mese il governo giapponese dovrà annunciare nel dettaglio le misure di intervento designate per il raggiungimento dei suoi obiettivi. Le attese sono di vedere misure di stimolo unite ad interventi di de-regolamentazione.”

Queste le parole di Izumi Devalier, economista della HSBC.

Nello specifico, gli obiettivi perseguiti con maggiore attenzione, coerentemente con le nuove linee tenute dall’Abeconomics 2.0, sono il rialzo del 20% del PIL nei prossimi quattro anni e l’aumento del tasso di natalità a 1,8 bambini per donna, ora fermo a 1,42.

A questo riguardo sono attese notizie proprio dopo l’imminente G7, quando si potrà capire anche l’eventuale coinvolgimento della Bank of Japan in queste manovre, informazione importante nell’ottica dello yen.

Grande attesa per il G7

I prossimi 26 e 27 maggio il Giappone ospiterà il meeting del G7, evento che non accadeva da otto anni.

L’occasione verrà senz’altro sfruttata dal governo di Abe per chiarire la situazione interna e placare in prima persona le preoccupazioni internazionali riguardanti lo yen e l’economia nipponica.

“C’è grande senso di urgenza. Le stime preliminari sul PIL del primo trimestre mostrano un’economia ancora in difficoltà, soprattutto a causa della scarsa domanda interna. Le politiche intraprese dalla Bank of Japan non stanno fornendo il sostengo che era nelle premesse e il governo vede aumentare le pressioni su ogni fronte. ”

Le parole di Devalier esprimono chiaramente la situazione difficile in casa nipponica e il G7 sarà l’occasione per discutere a livello internazionale in particolare della situazione dello yen.

C’è chi crede che il Giappone chiederà il permesso di intervenire direttamente sulla sua valuta per causare un forte deprezzamento e riportarla sui livelli ai quai viaggiava mesi fa.

La possibilità di un intervento di questo genere era stata già anticipata da Aso, con l’intenzione di rispondere alle azioni speculative in atto sullo yen.

Tuttavia l’accordo internazionale impedisce operazioni di svalutazione concorrenziale della valuta interna da parte della banca centrale e si dovrà capire se questo rientrerebbe o meno all’interno della categoria.

Il G7 sembra quindi offrire molto più spunti per il Giappone di quanto non si crederebbe.

Fonte: CNBC

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