Fondi passivi: previsto boom grazie agli ETF

Mattia Prando

15 Novembre 2018 - 15:51

Secondo uno studio pubblicato da Moody’s le peculiarità dei cosiddetti «trackers» porteranno nei prossimi anni ad una forte crescita del mercato dei fondi passivi

Fondi passivi: previsto boom grazie agli ETF

Secondo gli analisti del gruppo Funds & Asset Management di Moody’s, entro il 2025 in Europa i fondi passivi arriveranno a rappresentare il 25% delle masse totali dell’industria del risparmio gestito. Un incremento significativo in soli 7 anni rispetto al 14% registrato a fine 2017.

Secondo la ricerca, svolta sul settore dell’asset management europeo, questi strumenti godono di un insieme di costi ridotti, trasparenza e flessibilità che unitamente all’elevata liquidità li rende altamente appetibili per gli investitori istituzionali.

Il crescente interesse non riguarda solo gli ETF, acronimo di Exchange Traded Fund, ma anche i cosiddetti Trackers, di cui è apprezzata la plasticità a livello operativo: questi strumenti permettono infatti di diversificare il portafoglio e di coprirsi dai rischi del mercato, oltre a prestarsi bene per strategie multi-asset.

In Europa a fine 2017 gli ETF rappresentavano il 6,2% del totale delle masse dell’industria del risparmio gestito, un terzo rispetto al 18% di penetrazione che caratterizza il mercato statunitense. La crescita di interesse verso gli strumenti passivi potrebbe dunque contribuire a ridurre il gap tra le due sponde dell’Atlantico.

Dando per «scontata» la crescita del settore dei fondi passivi, Moody’s delinea due scenari da qui al 2025. In quello più pessimista il comparto potrebbe attestarsi al 22%, in quello più ottimista al 27%. Nei due casi la quota di ETF sul totale sarà rispettivamente dell’11% e del 14% di tutto il mercato.

Fondi passivi: le cause del gap tra Europa e Usa

Il gap nell’uso dei fondi passivi in Europa rispetto agli Stati Uniti è dovuto al ruolo delle banche europee, che avendo il sostanziale controllo della distribuzione dei fondi hanno ostacolato la penetrazione del mercato da parte degli ETF.

In tal senso, una spinta al settore dei fondi passivi dovrebbe giungere dalla normativa Mifid II, che avendo introdotto maggiore trasparenza sul fronte dei costi dovrebbe favorire un maggior interesse da parte dei risparmiatori europei verso ETF e Trackers.

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