Cos’è una neobank e come funziona

Stefano Tempera

7 Agosto 2021 - 06:23

Si parla tanto di «neobank», ma che cos’è? Un modello di banca del futuro, sempre più digitale e al passo con la tecnologia, con tutti i vantaggi e gli svantaggi.

Cos’è una neobank e come funziona

Negli ultimi anni il termine neobank si è diffuso nel mondo fintech per definire le banche di nuova generazione. Rispetto agli istituti tradizionali, le neobanche continuano a proporre gli stessi servizi, ma con la differenza che sono esclusivamente digitali e non hanno filiali fisiche.

Il concetto di «neobank» non deve essere confuso con quello di digital banking o home banking, ovvero quei servizi online che le banche tradizionali mettono a disposizione dei loro clienti per digitalizzare alcune operazioni, come i pagamenti via app oppure i bonifici tramite sito internet.

Cos’è una neobank?

Una neobank è un’azienda tecnologica che fornisce servizi bancari di nuova generazione, concepita per essere utilizzata esclusivamente tramite app mobile o sito web.

La neobank può anche essere definita «challenger bank», termine che esprime il concetto di «sfida» delle neobanche nei confronti degli istituti tradizionali, puntando soprattutto alla conquista del pubblico più giovane.

La neobank, o neobanca, si pone l’obiettivo di rendere i servizi bancari tradizionali completamente tecnologici, includendo la possibilità di trasferire e ricevere denaro elettronicamente, investire in criptovalute, azioni e ETF, pagare tramite carte di credito virtuali e risparmiare tramite salvadanai digitali.

In breve, possiamo definire una neobank come una banca digitale senza filiali che offre ai propri utenti un’esperienza più semplice e intuitiva rispetto agli istituti tradizionali.

Banche digitali nel mondo: esempi di neobank

Alcuni esempi di neobank sono rappresentati da Revolut e N26, tra le migliori società fintech nate come app che permettevano di gestire i propri risparmi ed effettuare pagamenti via smartphone, e che in pochi anni sono diventate a tutti gli effetti degli istituti digitali con tanto di licenza bancaria.

La fintech britannica Atom, app creata nel 2014 per essere utilizzata solo via smartphone e tablet, è stata la prima neobank a cui è stata concessa l’autorizzazione per operare come banca nel Regno Unito. Oggi Atom Bank offre servizi come conti di risparmio, finanziamenti alle imprese e mutui digitali.

Le neobank che hanno iniziato per prime il percorso di trasformazione del settore bancario sono principalmente inglesi. Oltre ad Atom, la prima neobank della storia, e Revolut, la banca digitale con la valutazione più alta del mondo ($33 miliardi), nel Regno Unito riscuotono grande successo anche Starling, Monzo e Monese.

Nel resto d’Europa, N26 è la neobank tedesca più famosa, con oltre 7 milioni di utenti. Oltreoceano abbiamo esempi come Chime, la banca digitale di San Francisco che ad oggi ha raccolto fondi per 1,5 miliardi di dollari, e la brasiliana NuBank, la banca fintech più grande del Sud America su cui ha investito anche la Berkshire Hathaway di Warren Buffett, portandola ad una valutazione di $30 miliardi.

Per l’Italia, le neobank più conosciute sono Hype, del gruppo Sella, e illimity Bank, fondata dall’imprenditore ed ex ministro Corrado Passera.

Neobank, come funziona

In termini operativi, le neobank possono seguire tre differenti approcci sul mercato e intraprendere altrettanti modelli di business. Vediamoli:

1) Fintech senza licenza bancaria. Sono startup tecnologiche che nascono come alternative alle banche tradizionali proponendo servizi finanziari di nicchia, come la gestione delle spese aziendali o la consulenza automatizzata per risparmiare denaro. A volte creano delle partnership con le banche tradizionali in modo da fornire servizi bancari senza avere una licenza diretta.

2) Fintech che ottengono una licenza bancaria. Sono le challenger bank che dopo essere entrate nel mercato bancario tramite un servizio tecnologico all’avanguardia, chiedono ed ottengono la licenza per poter operare come banca, ma ponendosi sempre l’obiettivo di rivoluzionare il settore tramite la tecnologia.

3) Banche tradizionali con piattaforme digitali di proprietà. In Italia, diversi istituti bancari hanno creato un’alternativa digitale investendo in alcune società fintech o creando delle piattaforme digitali con lo scopo di diversificare l’offerta dei propri prodotti e raggiungere un pubblico più attento alla digitalizzazione e che desidera ridurre i costi di gestione. Ecco alcuni esempi:

  • WeBank è la banca online di Banco Banco BPM;
  • Hello Bank! è la banca digitale di BNL - Gruppo BNP Paribas;
  • IWBank fa parte del gruppo Intesa Sanpaolo;
  • Tinaba è supportata da Banca Profilo;
  • Widiba è del gruppo Montepaschi.

Neobank vs banche tradizionali: vantaggi e svantaggi

Vediamo i principali vantaggi delle neobank:

  • Operatività immediata. A tutti è capitato di aprire un conto corrente in una banca tradizionale. E chiunque si ricorda di quanto tempo sia necessario per completare l’iter, tra fogli da stampare e firme. Spesso è anche necessario versare una minima somma di denaro per avere il conto attivo, senza parlare dell’attesa delle carte di pagamento che arrivano ad un indirizzo fisico. Al contrario, aprire un conto online con una neobank è immediato e in pochi minuti si può iniziare a ricevere e a trasferire denaro.
  • Funzionalità smart. Essendo nate come app, le neobank offrono ai loro clienti facilità di navigazione e attenzione ai dettagli, rendendo l’esperienza dell’utente semplice, intuitiva e spesso divertente. Per effettuare un pagamento o investire del denaro bastano pochi secondi, senza bisogno di connettersi tramite chiavette, trascrivere dei codici e tantomeno recarsi in una filiale della banca.
  • Costi più bassi. Non avere filiali sparse sul territorio rende i bilanci delle neobank più leggeri e il vantaggio più tangibile per il cliente sono le commissioni ridotte e i costi fissi più bassi. Spesso avere un conto corrente base presso una neobank non implica alcuna spesa per l’utente, al contrario delle banche tradizionali che potrebbe avere conti con un canone minimo di 6-8 euro al mese.

Dopo aver visto i vantaggi delle neobank, bisogna tenere conto anche di alcuni svantaggi:

  • Assistenza limitata. Il servizio clienti delle neobank è soltanto in modalità online (email, chatbot e tramite account social media). Pertanto, chi è abituato a chiedere assistenza ad un operatore in carne ed ossa potrebbe riscontrare delle difficoltà.
  • Meno servizi disponibili. Le neobank sono nate con l’obiettivo di semplificare il settore bancario, ma essendo delle fintech puramente tecnologiche, non possono offrire alcuni servizi offerti dalle banche tradizionali, come i versamenti e i prelievi di contante, o la consulenza finanziaria da parte di un professionista dedicato.
  • Rischio di fallimento. Le neobank sono state fondate pochi anni fa e come qualsiasi altra startup potrebbero fallire. Al contrario dei correntisti degli istituti bancari tradizionali, che in caso di fallimento dell’istituto sarebbero tutelati dalla legge tramite il meccanismo del bail-in, gli utenti delle neobank non regolamentate correrebbero il rischio di perdere i propri risparmi.

Molte banche tradizionali sono legate alla loro storia ultracentenaria e non hanno più l’appeal per attrarre nuovi clienti, soprattutto quelli della fascia di età più giovane. Dall’altra parte, le neobank riscuotono sempre più successo grazie alla loro interfaccia semplice e intuitiva, ma devono ancora conquistare la fiducia del grande pubblico, in attesa di una regolamentazione più chiara.

Nell’era tecnologica, le neobank hanno davanti a loro un futuro grandioso, ma dovranno essere in grado di rispettare la mission prefissata, ovvero di essere sempre più attente alle esigenze del cliente, garantendogli maggiore trasparenza, velocità delle operazioni e costi ridotti.

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