Come si diventa magistrato? La guida completa

Isabella Policarpio

22/10/2019

Per accedere alla magistratura occorre superare un concorso pubblico estremamente selettivo. Fondamentali la laurea in Giurisprudenza, determinazione e forza di volontà.

Come si diventa magistrato? La guida completa

Fare il magistrato è il sogno che accomuna moltissimi studenti che, ogni anno, si iscrivono alla facoltà di Giurisprudenza. Si tratta di una scelta ambiziosa per la quale occorrono grande determinazione e forza di volontà.

La laurea in legge non basta, per fare il magistrato bisogna approfondire gli studi in apposite Scuole di specializzazione oppure prendere prima il titolo di avvocato.

Ultimo step è il superamento del concorso pubblico, uno tra più selettivi, che prevede tre prove scritte, una orale ed un periodo di tirocinio. Solo i più preparati avranno accesso alla magistratura, uno dei poteri in cui si articola lo Stato.

Come diventare magistrato

Chi ha il sogno di diventare un magistrato deve essere consapevole che si tratta di un percorso lungo e pieno di ostacoli, che premia solamente i più determinati e volenterosi.

Prima di tutto, è necessario iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza ed ottenere la laurea magistrale. Questo è il primo di una lunga serie di step: infatti per accedere alla magistratura bisogna superare un concorso di II livello, per il quale il solo titolo di laurea non è sufficiente.

Quindi, dopo il conseguimento del titolo, bisogna rimboccarsi le maniche e scegliere uno dei seguenti percorsi:

  • frequentare una Scuola di specializzazione per le professioni legali (SSPL) al quale si accede per concorso pubblico. La Scuola dura 2 anni ed include un tirocinio presso gli uffici giudiziari;
  • fare una tirocinio della durata di almeno 18 mesi presso gli uffici giudiziari oppure nell’Avvocatura dello Stato;
  • portare a termine la pratica forense (sempre di minimo 18 mesi), superare l’esame di avvocato ed in seguito tentare il concorso in magistratura;
  • ottenere il dottorato di ricerca in materie giuridiche (il percorso di dottorato dura 3 anni).

Una volta portato a termine il percorso prescelto sarà possibile tentare il concorso in magistratura.

Il concorso pubblico: i requisiti di partecipazione

Per partecipare al concorso pubblico per la selezione dei magistrati è necessario possedere tutti i requisiti che sono elencati nel bando. I requisiti sono i seguenti:

  • possedere la cittadinanza italiana e i diritti civili;
  • essere incensurato;
  • possedere l’idoneità fisica alla mansione;
  • non essere stati dichiarati inidonei al concorso per 3 volte;
  • aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza;
  • aver conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione forense/ aver concluso il tirocinio di 18 mesi presso l’Avvocatura dello Stato/ essere un avvocato abilitato.

Come si svolge il concorso?

Il concorso per diventare magistrato è uno dei più impegnativi e selettivi previsti in Italia. Il candidato che partecipa al concorso e fallisce per 3 volte esaurisce le possibilità di partecipare nuovamente.

Il concorso prevede tre prove scritte ed una orale. Le prove scritte consistono nello svolgimento di tre temi con oggetto il diritto civile, il diritto penale e il diritto amministrativo. Ogni prova scritta dura 8 ore e si svolge con l’ausilio di codici non commentati e senza le annotazioni di dottrina e giurisprudenza. Le prove scritte si considerano superate se il candidato ottiene il punteggio minimo di 12/20 in ciascuna prova.

Solo chi supera la prova scritta può accedere alla successiva prova orale. Il colloquio riguarda le seguenti materie:

  • diritto romano;
  • diritto civile e procedura civile;
  • diritto penale e procedura penale;
  • diritto amministrativo e giustizia amministrativa;
  • diritto pubblico e costituzionale;
  • diritto tributario;
  • diritto commerciale e fallimentare;
  • diritto comunitario;
  • diritto del lavoro e previdenza sociale;
  • diritto internazionale pubblico ed internazionale privato;
  • informatica giuridica;
  • colloquio su una lingua a scelta tra inglese, spagnolo, francese o tedesco.

Il tirocinio post concorso

Chi supera le prove scritte e la prova orale non ha ancora raggiunto l’obiettivo: infatti, il candidato vincitore deve portare a termine un periodo di tirocinio di almeno 18 mesi presso una sede della Corte d’Appello. Alla fine di questo periodo il candidato viene sottoposto ad una valutazione circa la sua idoneità e, in caso di esito positivo, raggiungere l’agognata meta della carriera in magistratura.

Quanto guadagna un magistrato?

La magistratura è un ambito molto articolato: il concorso di accesso alla carriera è unitario, ma, una volta superato, è possibile specializzarsi in uno dei rami possibili: ad esempio scegliere la magistratura requirente, quindi il pubblico ministero, oppure quella giudicante, cioè i giudici nei processi.

Tra i giudici, inoltre, vi sono molte differenze: si può essere giudice amministrativo presso i Tribunali Regionali, giudice ordinario e giudice delle giurisdizioni superiori ovvero in Corte d’Appello o in Corte di Cassazione. Queste ultime rappresentano gli incarichi più prestigiosi e vi si può accedere solo dopo molti anni di carriera e di esperienza. Per questo le possibilità di guadagno sono diverse: ad esempio un giudice ordinario ha stipendio mensile che vai dai 2.200 euro netti ad inizio carriera fino a 7.000 euro netti alla fine mentre in ambito amministrativo dai 5.000 ai 15.000 euro netti.
Per ulteriori dettagli sugli stipendi si rimanda all’articolo dedicato Quanto guadagna un giudice

Iscriviti a Money.it