BTO Research è l’impresa più innovativa in Italia. Investire sui giovani premia

Giulia Adonopoulos

20 Novembre 2019 - 16:46

Con un management composto da under 35 e un’età media dei suoi dipendenti di 27 anni, l’italiana BTO Research è cresciuta ed è oggi una delle imprese più giovani e innovative del panorama europeo.

BTO Research è l’impresa più innovativa in Italia. Investire sui giovani premia

In BTO Research c’è chi ha poco più di 30 anni, ma già ricopre un ruolo strategico in un’azienda che vanta più di 300 dipendenti e che si avvia a chiudere l’anno con 18 milioni di euro di fatturato.

Parliamo di Florenzo Marra, Fabrizio Manzo e Martino Scanziani, diventati equity partner di BTO S.p.A, società specializzata in attività di studi, ricerche e consulenza tecnologica e organizzativa che supporta aziende ed enti nel processo di Digital Transformation.

BTO Research ha sempre creduto nell’importanza di investire sui giovani talenti, di cui è costantemente alla ricerca. Non sorprendono, quindi, le parole con cui l’azienda si descrive su LinkedIn: “un’azienda giovane, tascabile e multinazionale costruita su idee e persone”.

Citando l’AD Florenzo Marra, “La crescita costante di BTO è la dimostrazione della necessità di continuare a innovare e a investire sui giovani talenti che sanno cogliere le opportunità. I giovani sono la vera anima del Paese e noi crediamo in loro”.

D’altronde è grazie alla forza dei giovani (l’età media dei suoi dipendenti è 27 anni) che BTO Research, da piccola startup, è diventata in meno di 10 anni una delle PMI italiane più affermate in ambito Digital Reinventention. Uno dei suoi meriti più grandi? Essere riuscita a esportare all’estero un originale modello italiano che costruisce un solido ponte tra mondo accademico e business.

BTO Research: chi sono i suoi manager under 35

Trentacinque anni, laureato alla Bocconi, Florenzo Marra è il tipico profilo di ragazzo italiano brillante con vocazione internazionale: dopo un periodo a Rai Corporation a New York, dove si è occupato di ricerca sul marketing di serie e programmi TV americani, è arrivato a BTO Research prima come consulente, poi come Country Manager Italia, divenendo a gennaio 2018 Direttore Generale. In mezzo, un’esperienza come assistente universitario alla Bocconi in Management dei sistemi informativi.

Fabrizio Manzo, 32 anni, anche lui bocconiano, in BTO ha fatto una vera e propria crescita. Arrivato nel 2012 per sviluppare progetti con importanti clienti, dimostra sin da subito eccellenti capacità organizzative e di processo, mescolate a una particolare sensibilità verso le risorse umane e il team building. Oggi, nel ruolo di Chief Operating Officer, governa tutte le attività operative nell’area consulting e ricerca.

Nel ruolo di Direttore Estero di BTO troviamo Martino Scanzani, 32 anni e una laurea alla Cattolica di Milano in Business Administration con specializzazione in Economia e Legislazione di Impresa. Arrivato in BTO nel 2012, porta in azienda tutta l’esperienza maturata in ambito internazionale nel mondo della consulenza, del marketing, della finanza e dell’internazionalizazione delle eccellenze made in Italy. Gli viene quindi affidato subito il compito di sviluppare la presenza di BTO fuori dai confini nazionali, in particolare Francia, Austria e Germania, dove è riuscito a costruire una rete università-business di grande valore.

Di cosa si occupa BTO Research?

BTO svolge attività di ricerca e consulenza a supporto dell’innovazione organizzativa e di business. Il suo obiettivo è quello di aiutare banche, assicurazioni, aziende e pubbliche amministrazioni a creare valore, ad aumentare efficacia ed efficienza dei processi decisionali favorendo l’uso di tecnologie digitali e l’evoluzione del concetto di ICT verso quello di BT (Business Technology).

Per fare tutto ciò BTO incoraggia la collaborazione tra università e aziende, coinvolgendo e supportando una rete di professori e ricercatori italiani stranieri con interessi di ricerca cross-settoriali.

BTO Research nasce nel 2004 come Srl in Italia (dove ha sedi a Milano e Roma), e oggi presente con filiali in tutta Europa: UK, Lussemburgo, Germania, Francia, Austria, Spagna, Grecia.

Nel 2016 si costituisce come SpA e cresce in pochissimo tempo, passando dall’essere un piccolo centro di ricerca a una realtà aziendale in grado di consolidarsi sul mercato italiano, aprirsi all’estero e conquistare partner strategici.

L’impresa più innovativa in Italia

Negli anni le sono stati assegnati riconoscimenti significativi: ha vinto il premio Imprese per Innovazione e il Premio dei Premi da Confindustria e la Presidenza del Consiglio dei Ministri come impresa più innovativa in Italia “per la pianificazione strategica dei progetti di innovazione, fortemente integrata con le politiche e le strategie aziendali, che ha consentito all’azienda di conseguire significativi risultati finanziari”.

Numeri e traguardi, questi, che confermano il valore di un’azienda che investe in modo concreto nel capitale umano affinché i propri dipendenti crescano in un ambiente profondamente stimolante, contribuendo così al progresso dell’azienda.

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