Alzheimer: nuovo caso ogni 6 secondi nel mondo. 37,6 miliardi in cure solo in Italia

Silvia Mazzieri

7 Settembre 2015 - 11:22

Alzheimer: si registra un nuovo caso a livello globale ogni 6 secondi. In costante aumento i costi sanitari per affrontare le demenze. Le cifre stimate nel mondo e in Italia.

Alzheimer: nuovo caso ogni 6 secondi nel mondo. 37,6 miliardi in cure solo in Italia

Le demenze stanno aumentando in tutto il mondo: ogni 6 secondi si registrano due nuovi casi di demenza, dei quali uno è di tipo Alzheimer.
Tali cifre sono state elaborate da Alzheimer’s Disease International, che ha stilato un report in cui si trovano i dati relativi all’incidenza della malattia nei vari continenti e in Italia.
Colpisce il fatto che i relativi costi economici sono stati sottostimati ma in realtà sono talmente ingenti da costituire il PIL di un’intera Nazione.

Demenza e Alzheimer: la diffusione in Italia e nel mondo

La demenza colpisce sempre più persone e si è calcolato che ogni 3 secondi insorge un nuovo caso di questa malattia degenerativa del cervello: ogni anno nel mondo ci sono dieci nuovi malati di demenza.
I malati ad oggi sono 46.8 milioni a livello globale, si prevede che ci sarà un ulteriore aumento: il raddoppio della cifra ogni 20 anni è una prospettiva molto preoccupante sia dal punto vista sanitario che sociale ma anche per i costi di gestione del fenomeno.
La distribuzione dei casi di demenza nei cinque continenti è la seguente:

  • Asia, 23 milioni di malati;
  • Europa, 10,5 milioni;
  • Americhe, 9,4 milioni;
  • Africa, 4 milioni.

Alzheimer: la forma di demenza più comune

L’Alzheimer è un particolare tipo di demenza caratterizzato dall’accumulo progressivo di una proteina che man mano impedisce il funzionamento dei neuroni cerebrali. Tra i malati di demenza, i casi di Alzheimer sono la metà.
L’Italia ha 1,2 milioni di malati di Alzheimer; queste cifre derivano dal Rapporto Mondiale Alzheimer 2015, che è stato effettuato da Alzheimer’s Disease International (ADI). Lo studio è stato diffuso nel nostro Paese dalla Federazione Alzheimer Italia, che riporta un dato complessivo di 5 milioni di nuovi malati nel mondo.
Si prevede che nel 2030 ci saranno in tutto 74,7 milioni di malati di Alzheimer e 131,4 milioni nel 2050.

I costi della demenza nel mondo

I costi sociali sono facilmente immaginabili ma quelli economici finora sono stati sottovalutati.
Del fatto che le spese sanitarie da affrontare nei casi di demenza siano state sottostimate ha parlato Martin Prince, del prestigioso King’s College di Londra:

“possiamo dire di aver sottostimato la portata dell’epidemia odierna e futura di circa il 12-13% rispetto al rapporto mondiale 2009 e con l’andamento dei costi che cresce più rapidamente del numero di persone malate.”

In un anno si spendono attualmente 818 miliardi di dollari per affrontare il fenomeno della demenza. In 5 anni i costi sono aumentati del 35% e le stime per il futuro non sono rassicuranti: si calcola che possano arrivare a 1000 miliardi in soli 3 anni.
Paragonando queste spese al valore di aziende come Apple (742 miliardi di dollari) e Google (368 miliardi) ci si rende conto di quanto il dispendio per le demenze sia gravoso. In sostanza si tratta del PIL di un’intera Nazione, posizionabile al diciottesimo posto nell’economia del mondo.

I costi della demenza in Italia
In Italia, secondo il rapporto sopra citato, nel 2030 le persone con demenza saranno 2,3 milioni.
Dei costi parla Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia:

“i nuovi casi del 2015 sono stati 269mila, i costi ammontano a 37,6 miliardi di euro.”

Un’ipotesi per ottimizzare i costi di gestione della demenza
Glenn Reese, presidente di ADI, chiede

“azioni mirate ad aumentare la possibilità di accesso a diagnosi tempestive, supporto post-diagnostico e miglior accesso all’assistenza, soprattutto in Paesi a basso e medio reddito.”

Nonostante lo scenario induca ad un certo pessimismo, è innegabile che il sostegno alle famiglie dei malati di demenza sia un punto cardine nello sviluppo di adeguate politiche economico-sanitarie a contrasto di una malattia così severa.

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