Contributi Inps, come non pagarli con la partita Iva

Patrizia Del Pidio

10 Maggio 2024 - 13:13

Aprire una partita Iva e non pagare i contributi Inps è il sogno di tutti i lavoratori autonomi. Vediamo come è possibile e come fare.

Contributi Inps, come non pagarli con la partita Iva

Non pagare i contributi Inps quando si lavora con partita Iva, è il desiderio di ogni lavoratore autonomo. A differenza dei contributi dovuti dai lavoratori dipendenti, infatti, quelli del lavoratore autonomo devono essere versati dall’interessato e comportano una spesa molto onerosa. Proprio per questo chi lavora con la partita Iva cerca sempre un modo per evitare il pagamento. È davvero possibile avere una partita Iva e non versare i contributi?

Per il lavoratore autonomo che decide di aprire la partita Iva l’iscrizione alla cassa previdenziale è obbligatoria. Per i professionisti senza cassa l’iscrizione è obbligatoria alla Gestione Separata Inps, mentre per i professionisti con albo/ordine è prevista una cassa previdenziale professionale in cui versare i propri contributi.

Ci sono casi specifici (e limitati) in cui il lavoratore autonomo che apre partita Iva non è tenuto a versare i contributi all’Inps (o alla propria cassa previdenziale). In questo articolo vedremo quali sono le casistiche e a chi si applicano.

Partita Iva senza versare i contributi Inps

La regola generale vuole che il professionista che apre una partita Iva debba sempre versare i contributi all’Inps o alla propria cassa professionale. L’obbligo contributivo, infatti, così come grava sui lavoratori dipendenti, è un onere che devono sostenere anche i lavoratori autonomi.

Ci sono dei casi, però, in cui il versamento non è dovuto e nello specifico sono:

  • lavoratore dipendente full time che apre partita Iva;
  • professionista/autonomo che non fattura durante l’anno;
  • apertura partita Iva sfruttando accordi sulla previdenza con Stati esteri.

Lavoratore dipendente con partita Iva

Se un lavoratore dipendente con contratto di lavoro full time, decide di aprire una partita Iva può evitare di versare i contributi Inps per il lavoro autonomo. C’è una norma, infatti, che esonera i dipendenti che esercitano anche lavoro autonomo dal versamento contributivo.
Questo accade perché si presume che il lavoro dipendente, essendo full time, rappresenti l’attività principale del soggetto per la quale, tra l’altro, i contributi previdenziali sono versati dal datore di lavoro.

Bisogna, però, considerare che ci sono dei requisiti da rispettare per avere diritto all’esonero, che è riservato solo e soltanto a coloro che esercitano un’attività per la quale è richiesta l’iscrizione alla cassa previdenziale per artigiani e commercianti Inps.
Per non versare i contributi è necessario che il rapporto di lavoro dipendente sia full time.

Partita Iva che non fattura nulla

Un’altra ipotesi nella quale non è previsto il versamento dei contributi Inps è quella della partita Iva che non fattura. Bisogna però, anche in questo caso, fare un distinguo perché la regola è valida per i professionisti senza ordine o albo che versano i propri contributi nella Gestione Separata Inps. In questo caso, se non c’è attività svolta nell’anno, i contributi previdenziali non sono dovuti. In questo caso, infatti, i contributi si calcolano sul reddito lordo prodotto: senza guadagni non ci sono contributi da versare.

Per chi esercita, invece, attività di artigianato e commercio, anche in mancanza di entrate i contributi minimi vanno comunque versati e lo stesso vale per i professionisti con cassa che, anche in mancanza di entrate sono chiamati a versare in ogni caso la contribuzione minima.

Professionisti che non versano contributi Inps

Delle tre ipotesi questa è quella sicuramente più complessa perché richiede che il professionista che si trasferisca in Italia da un Paese estero (con cui l’Italia ha sottoscritto accordi bilaterali che prevedono anche agevolazione previdenziali) e continui a versare i contributi nel suo Paese di origine in cui ha versato fino a quel momento.

Si tratta di un’ipotesi abbastanza remota che prevede, ovviamente, che non si versino i contributi Inps, ma che comunque i contributi siano versati lo stesso alla previdenza del Paese estero. Quindi, non si tratta di un vero e proprio esonero contributivo che, come abbiamo visto, è riservato a pochissime casistiche. La contribuzione previdenziale, infatti, rimane obbligatoria anche per chi svolge lavoro autonomo con Partita Iva.

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